La repubblica del catch
Pubblicato fra il 2014 e il 2015 sulla rivista giapponese Ultra Jump, per i tipi di Shueisha, realtà storica sulla scena giapponese, La repubblica del catch, di Nicolas de Crecy, è uno di quei casi molto rari in cui nella terra del Sol Levante i fumetti non vengono soltanto esportati ma, al contrario, un autore straniero compie il percorso inverso vedendosi commissionato un lavoro ad hoc. Il risultato, ça va sans dire, è all’insegna della contaminazione su tutti i fronti. De Crecy, infatti, si confronta con intelligenza con un mercato profondamente diverso da quello francese, senza arroccarsi sugli stilemi di una situazione a lui congeniale, evitando al contempo un appiattimento sui canoni del mercato di destinazione con il rischio di realizzare una scopiazzatura senza identità di un manga.
La repubblica del catch è un’opera di sintesi su più fronti : sia su quello culturale, l’autore inserisce nella sua storia riferimenti apprezzabili dal pubblico giapponese quali i tradizionali spettri detti yokai e il wrestling, fenomeno di costume non solo americano, sia su quello stilistico : pur con una sensibilità narrativa tutta europea per quanto riguarda il dramma e la caratterizzazione dei personaggi, l’opera adotta con efficacia il dinamismo tirato e i ritmi serrati della fumetto giapponese. Più sbilanciata verso la maniera europea, ma anche questo contribuisce a conferire un’identità propria al volume, la realizzazione grafica mantiene l’alto livello di dettaglio tipico della bande dessinée pur stringendo verso una tavola leggermente più essenziale della media mutuando allo stesso tempo l’alta spettacolarità del manga d’azione con risultati che ricordano il miglior Bastien Vivès.
La repubblica del catch funziona. Il dispositivo narrativo ibrido realizzato da De Crecy combina gli elementi di due modi di fare fumetto in modo da massimizzarli in un sistema in cui ogni componente gira con grande fluidità, in una storia surreale, grottesca e profondamente toccante, in grado di emozionare gli amanti del fumetto d’autore pur conservando una scorrevolezza che permette una lettura rapida e divertente, per un’esperienza di fruibilità pari ai migliori prodotti pop pur con un taglio profondamente autoriale. Ironico e amaro, il graphic novel di Nicolas de Crecy emoziona e diverte, in un esempio riuscito di come il fumetto possa trascendere i confini e le tradizioni.