Glow
2017
Glow è una serie tv del 2017, ideata da Liz Flahive e Carly Mensch
In una calda, torrida estate a casa senza condizionatore, puoi scoprire che Netflix ha messo in onda una nuova serie. Puoi anche notare che la sua produttrice esecutiva è Jenji Kohan, la stessa di Orange is the New Black e puoi finire per chiederti cosa ha spinto Netflix a parlare di donne che fanno wrestling negli anni 80, tra neon e abbinamenti di colori di dubbio gusto. Ebbene sì, questa serie tv ambientata a Los Angeles, intitolata Glow, letteralmente Gorgeous Ladies Of Wrestling, si ispira a un vero programma andato in onda fra il 1986 e il 1990 negli USA e tratta di donne che fanno wrestling interpretando dei personaggi caricaturali e stereotipati. Abbiamo Liberty Bell, che simboleggia l’America, Zoya the destroyer, completa di colbacco, Biscotto della fortuna, dall’Asia con furore, oppure Machu Picchu. Ma si finisce inesorabilmente per essere coinvolti nelle battaglie di queste donne. Come già detto, siamo nella Los Angeles degli anni 80 e la protagonista Ruth cerca di fare carriera come attrice, senza riuscirci e con $83 in banca. La sua amica Debbie, ex attrice di soap opera, è ormai presa dal figlio e ha rinunciato al suo lavoro. Ma ben presto il fato le porterà a dover accettare per forza un impiego in questo nuovo show sul wrestling, Glow, per cui il regista sta cercando appunto delle candidate.
Nessuno vorrebbe essere lì a fare quel lavoro, a parte il produttore, Bash, che intende semplicemente dimostrare a sua madre che lui è un bimbo grande, quindi ha bisogno dello show. Le ragazze che si presentano sono in condizioni più o meno simili: in cerca di un (qualsiasi) lavoro e in cerca di un (qualsiasi) modo per affermarsi nel mondo dello spettacolo. Dubitano che Glow possa realizzare il secondo scopo, ma almeno gli permette di sopravvivere. Eppure, a un certo punto, dopo molti allenamenti e molti lividi, il lavoro comincia a rinforzare le ragazze dentro e fuori. Le “wrestlers”, il regista e il produttore vivono sempre più a stretto contatto e, mentre procediamo nella storia, abbiamo l’impressione di conoscere una grande famiglia che si forma. Le storie individuali, quelle, appartengono a ciascuno dei protagonisti, e caratterizzano chi sono ora, ma Glow è una cosa talmente diversa da quello che hanno fatto fino a quel momento, che finisce per farli ripensare a loro stessi, insieme al loro ruolo e alla loro maschera nello spettacolo.
Le ragazze crescono cercando di far decollare uno show di seconda categoria con un budget che si assottiglia sempre di più, come i loro costumini. E tutto ciò in un mondo dove gli uomini interpretavano grandi personaggi di spicco, e le donne le loro segretarie, dentro e fuori gli studi cinematografici. Se i maschi hanno in mano il potere nel mondo reale, sul ring combattono le femmine, e gli applausi del pubblico sono per loro. E poi, essendo Jenji Kohan parte dello show, abbiamo un rapporto molto libero con il corpo femminile e maschile, come in Orange is the New Black, che lo show non ha paura di mostrare. Nel sole estivo che arrostisce, si inizia, dunque, questa serie aspettando l’infornata successiva di serie tv, ma alla fine i personaggi di Glow e le loro storie, sviluppate a puntino, potrebbero avere la meglio.