I Spit on Your Grave 2 è un film del 2013, diretto da Steven R. Monroe.

Katie sta cercando di farsi strada nello spietato mondo della moda. Quando accetta l’offerta di nuove foto per il suo book, l’esperienza si trasforma rapidamente in un incubo fatto di torture e stupri. Una casualità le consente di sfuggire ai suoi rapitori e lei – devastata e malconcia – dovrà attingere dai luoghi più reconditi della sua psiche per sopravvivere e trovare la forza per mettere in atto la sua brutale vendetta.

Un altro sequel di un altro remake distribuito direttamente in dvd. Questa volta il regista è lo stesso, Steven R. Monroe, ma i personaggi sono diversi. Un’altra ragazza e un altro stupro. Anzi, una catena di stupri. New York, Katie (Jemma Dallender), vuole fare la modella ma finisce nello studio sbagliato e un mentecatto abusa di lei. Per coprire il misfatto la rapiscono e la portano in Bulgaria (???). Qui gliene fanno di cotte e di crude: le pisciano in faccia, la gonfiano di botte e la violentano con un taser (!!!). Ci vanno giù pesanti, come in un romanzo di Jack Ketchum.

La vendetta sarà altrettanto atroce (avete mai visto due coglioni stritolati da una morsa?). I Spit on Your Grave 2 si muove sulle stesse corde del primo, elevando all’ennesima potenza il sadismo sessuale, elemento imprescindibile di un genere ormai sdoganato, che utilizza la violenza sulle donne allo stesso modo dell’effetto gore in un film di zombi. Controverso. Come controversa è l’altra donna del film, la madre degli stupratori (Mary Stockley), complice consenziente della violenza. Una volta si diceva «è solo un film, solo un film», ma dietro quei film c’era povertà e inconsapevolezza, oggi che certa filosofia nasty è appannaggio del mainstream, fa pensare.