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Il trono di spade – Stagione 3

2013
Titolo Originale:
Game of Thrones
REGIA:
Alik Sakharov, David Nutter, David Benioff, Alex Graves, Michelle MacLaren
CAST:
Sean Bean (Eddard Stark)
Mark Addy (Robert Baratheon)
Peter Dinklage (Tyrion Lannister)

Il nostro giudizio

Il trono di spade – Stagione 3  è una serie tv del 2013, andata in onda per la prima volta in Italia nel 2013, ideata da David Benioff e D.B. Weiss.

Mentre Il trono di spade frantuma un record via l’altro, in molti, anche tra i fan più accaniti, storcono il naso. Questa terza stagione è molto più lenta e più ostica delle due precedenti (Il trono di spade – Stagione 2): non c’è nemmeno una battaglia. In cambio, un profluvio di dialoghi che qualche volta paiono superflui (per quanto scritti, recitati e messi in scena ad altissimi livelli) e pedine che, sulla scacchiera di Westeros, compiono passi quasi impercettibili. I colpi di scena, prima dello shockante finale, annegano senza fare troppo rumore dentro la frammentazione antitelevisiva di storyline e location.

Ci eravamo di buon grado abituati a saltare da una parte all’altra sulla mappa della splendida sigla, ma a questo punto la mole di personaggi è tale da concedere a ognuno solo una scena per puntata – quando va bene. Troppo poco, e la potenza drammatica inevitabilmente si sgonfia, lasciando l’amaro in bocca a chi pretende fiumi di sangue, ribaltamenti di fronte, ritmo frenetico. Eppure, al netto delle aspettative disattese (e della scelta funesta di dividere il terzo romanzo in due stagioni, diluendo avvenimenti e nodi di trama), ci sono, anche in questa annata, momenti memorabili ed evoluzioni degne di nota: la crescita della regina dei draghi Daenerys Targaryen (la sua conquista di Astapor è una delle scene più emozionanti dell’intera serie), l’evoluzione del rapporto tra Jaime e Brienne (Nikolaj Coster-Waldau è la vera rivelazione di questo ciclo d’episodi), le affascinanti macchinazioni della famiglia Tyrell, l’intricato valzer di matrimoni che si sostituisce ai combattimenti sul campo.

Soprattutto, per quanto la struttura narrativa possa dare l’impressione che nulla accada (ma non è vero: ogni dettaglio è una farfalla che sbatte le ali provocando una catastrofe), si finisce ogni episodio con la sete di chi ne vuole ancora. Il segreto, probabilmente, è accettare Il trono di spade – Stagione 3  come eterna preparazione di un conflitto imminente: si muove nei territori che precedono l’apocalisse ed esplode quando meno te l’aspetti. Ma, quando lo fa, mozza il fiato.