Terror Take Away
2018
Terror Take Away è un film del 2018, diretto da Alberto Bogo.
Oggi come oggi, in Italia, possiamo contare su poche cose. L’economia è in recessione costante, e il costo della vita cresce incessantemente scavando nelle tasche dei cittadini; eppure ci sono determinati tipi di bene cui un italiano medio semplicemente non può rinunciare. Uno di questi, e forse il loro re, è la pizza d’asporto. E allora ecco che nell’Italia immaginata da Terror Take Away una sola catena di pizzerie, la famigerata Tinto’s, offre lavoro al 30% degli italiani. Un vero e proprio impero economico fondato tanto sulla tradizione quanto sul macabro, vista la presenza nel menu di una pizza maledetta studiata ad arte per diventare oggetto di culto, ordinata in massa per divertimento come sfida a Max, leggendario fattorino killer che, qualora non appagato da lauta mancia, si dice faccia scempio dei corpi dei malcapitati e avidi clienti. Sin dall’incipit la follia regna sovrana sull’opera seconda di Alberto Bogo, già autore di Extreme Jukebox, pubblicato in home video dalla Troma Entertainment dietro diretto interessamento di Lloyd Kaufman in persona.
Da una parte un sadico assassino seriale forse non morto che torna alla vita grazie a una leggenda metropolitana che sembrava essere stata creata ad hoc; dall’altra, un imprenditore privo di scrupoli (un magnifico Roberto Serpi) votato al Dio Denaro sempre accompagnato da un’assistente/amante fredda e cinica (l’Adelaide di Fiorenza Pieri). Da una parte una lotta per la sopravvivenza che lascia sul campo corpi, lacrime e sangue; dall’altra una gara indetta per un singolo posto di lavoro nella realtà di un paese dove, si sa, di offerte d’impiego ce ne sono sempre meno. Insomma: da una parte il cinema slasher anni ottanta fatto di violenza e icone pop ormai indelebili nell’immaginario collettivo, e dall’altra un cinema più distintamente sociale e politico che prende le mosse dai film di una stagione tutta italiana già trascorsa da tempo e dalla dichiarata attenzione politica della controcultura statunitense cui contribuì il compianto George A. Romero, maestro del genere e fonte d’ispirazione principale apertamente dichiarata dal regista e sceneggiatore in sede d’intervista.
Horror comedy inusuale e assolutamente riuscita, Terror Take Away si fa notare, oltre che per un cast in parte e una sceneggiatura forte capace di una brusca e sicura deviazione a tinte pienamente slasher nell’ultimo atto, per un lato tecnico assolutamente sopra la media per il panorama indipendente di genere. Completamente prodotto e girato in Italia, il film si avvale di una fotografia di livello opera del veterano Brace Beltempo e delle ottime musiche originali di Fabio Cuomo; sorprendenti anche gli effetti speciali tutti rigorosamente pratici creati da Davide Riccardi. La regia di Bogo si dimostra capace di osare e non teme di raccontare i protagonisti e gli eventi costruendo la tensione attraverso numerosi punti macchina e movimenti azzardati e complessi, arrivando per esempio, nel parodistico incipit iniziale, a ribaltarsi anche di 180 gradi e a roteare attorno alla condizione fisica estrema della prima vittima del film, andando a richiedere un montaggio (a cura di Lucio Basadonne) decisamente ritmato. Per una volta, insomma, a una buona e grottesca idea di base si accompagna anche una realizzazione tecnica notevole ma allo stesso tempo orgogliosamente a basso budget, dimostrando ancora una volta di più come proprio il genere possa essere un’ancora di salvezza per un cinema indipendente come quello nostrano.