Them – Loro sono là fuori
2006
Them – Loro sono là fuori è un film del 2006, diretto da David Moreau e Xavier Palud.
Una cosa bisogna metterla subito in chiaro: chi guarda il cinema, di genere e non solo, deve sapere che esso, prima di tutto, si fa. A livello pratico e al di là di quelle pretese pseudo-artistiche esternate da sedicenti critici d’essai. Il tutto senza scomodare ad ogni piè sospinto termini come “capolavoro” o “originale”. Altrimenti ottimi film come Them rischiano di rimanere lì, poco sedotti e presto abbandonati, sminuiti in nome della retorica dell’inedito a tutti i costi. Perché no, la pellicola di David Moreau e Xavier Palud non brilla di certo in originalità: sarebbe un home invasion come tanti se non avesse al suo interno un meccanismo perfetto e una crudeltà rara, estranea a molti simili d’importazione USA che però hanno trovato una distribuzione più fortunata da noi. Come molti altri cineasti dell’ormai smantellata Nouvelle Trouille, anche Moreau e Palud sono stati protagonisti di un grande esordio che però si è rivelato un unicum nella loro carriera, segnata poi dalla chiamata negli States per realizzare il deludente remake di The Eye ed infine dalla brusca interruzione del loro sodalizio artistico. Un vero peccato, date le premesse.
Them è la storia della terribile notte vissuta da Clémentine (Olivia Bonamy) e Lucas (Michaël Cohen). La coppia si è da poco trasferita in Romania: lei insegna francese in una scuola e lui se ne sta a casa a scrivere un romanzo. Si denota quindi, sin dalla loro presentazione, uno stacco tra i due personaggi che successivamente sarà ancora più chiaro, indicando senza lasciare dubbi quello caratterialmente più forte. Ritornando alla notte del fattaccio, qualcuno ruba la loro auto e poi cerca di penetrare all’interno dell’abitazione. Il ritmo impazza subitaneamente e viene trasmesso in maniera ansiogena dai movimenti della macchina a mano e dalla pressoché totale assenza di luce, salvo qualche spiraglio di illuminazione naturale. L’impatto con lo scorrere degli eventi è dunque diretto e genuino, così come lo era stato nel prologo, dove si assisteva all’aggressione ai danni di una madre e di una figlia, rimaste ferme di notte con la macchina sulla strada. Palud e Moreau mostrano fin da subito un linguaggio di genere classico ma non privo di inventiva: visivo e sonoro formano da soli una sequenza di tensione rara, tra il cofano dell’auto sollevato e che impedisce, dunque, di discernere cosa veramente possa accadere di fronte e quello strano rumore meccanico di cui scopriremo la fonte solo nel finale del film. Allo stesso modo la parte centrale del film, quello in cui la coppia cerca di fuggire dai misteriosi assalitori, è intrisa di momenti davvero agghiaccianti.
Ciò che però ha fatto, e farà ancora, più saltare dalla sedia gli spettatori è sicuramente il colpo di scena che fa partire l’ultimo atto. La scoperta di chi, e anche cosa, siano gli invasori contribuisce certamente a vedere Them sotto una luce diversa. È pacifico che l’effetto sorpresa sia l’elemento su cui si investe la buona riuscita di un film presso il pubblico medio, ma è altrettanto vero che esso necessiti di costruzione e coerenza. Cosa che Moreau e Palud dimostrano di saper fare, avendo insistito precedentemente sul tono ludico di quell’irruzione notturna, senza però dimenticarsi di quello che è l’obiettivo: un finale spietato, freddo e di impatto. La sequenza che chiarisce definitivamente il destino di Clémentine e Lucas ha l’effetto di una secca staffilata, l’ultima inquadratura, fissa, un sapore amaro. Liberamente ispirato a fatti realmente accaduti, Them si impone brutalmente come thriller dai toni veristi a cui però non si può e non si vuole umanamente credere.