I segreti di Wind River
2017
I segreti di Wind River è un film del 2017, diretto da Taylor Sheridan
Secondo lungometraggio dello sceneggiatore di Sicario, Taylor Sheridan, che qualcuno ricorderà anche nei panni d’attore nella serie Sons of Anarchy (era il vice capo sceriffo David Hale), I segreti di Wind River è un thriller ambientato sulla neve, di quelli che raccontano la provincia americana depressa e violenta e le sue insidie. Il cadavere di una ragazza viene rinvenuto nudo in un bosco. Il corpo, ovviamente, presenta tracce di violenza carnale. La guardia forestale Cory Lambert, che l’ha scoperto, e l’agente scelto dell’FBI, Jane Banner, cominciano a indagare. Quello che è veramente accaduto alla poveretta, nel corso dell’investigazione, si mescolerà a un passato col quale Lambert non ha ancora chiuso i conti: la misteriosa sparizione/morte di sua figlia avvenuta anni prima e la conseguente crisi matrimoniale. Dopo che un altro corpo (questa volta di un ragazzo) viene ritrovato sepolto sotto la neve, i sospetti ricadono su un gruppo di persone della zona e, come nella migliore tradizione del genere, tutti i segreti di quella che all’apparenza sembrava una tranquilla comunità di montagna vengono a galla. Girato con estrema eleganza, rigore e un’innegabile gusto per l’intreccio poliziesco, Wind River trova il suo momento catartico in un finale tutto azione e sparatorie che, per certi versi, riporta alla memoria la scena d’apertura di Sicario.
Ma I segreti di Wind River è anche e soprattutto un film d’introspezione psicologica, in cui la caratterizzazione dei protagonisti, interpretati dai più che mai ispirati (entrambi reduci dalle fatiche pirotecniche di uno altro tipo di cinema, Avengers: Age of Ultron e Captain America: Civil War), sono precise e ben articolate, evitando, per fortuna, banali derive romantiche. Il bianco candore delle nevi eterne, che ben si sposa con il rosso del sangue – ormai lo sappiamo bene – garantisce un indubbio fascino e l’unico neo è forse proprio la rivelazione finale, troppo scontata. E, mentre tutti i tasselli del puzzle si incastrano senza alcun vero colpo di scena, l’unico plus-valore di quell’ultima mezz’ora è dato dalla messa in scena di un duello senza esclusione di colpi e di vittime. La chiusura, poi, è di quelle che inneggiano al revenge-movie senza redenzione, ma è perfetta così e insinua quell’intento politicamente scorretto che ha il sapore della vita.
Anche una tanto discussa scena di stupro vista in flashback, pur non arrivando mai a offrire la visione grafica di altro tipo di prodotti – non aspettatevi Non violentate Jennifer – è abbastanza cruda e violenta per colpire lo spettatore diritto nello stomaco, con un maglio. Insomma, I segreti di Wind River è un prodotto ibrido, ma in stato di grazia, che riesce a mantenere il giusto equilibrio tra esigenze spettacolari e una narrazione (fin troppo) drammaturgica; più simile a certi primi prodotti di Atom Egoyan che non al cinema dei fratelli Cohen. Una bella sorpresa, comunque, che pur non avendo le pretese del grande cinema d’intrattenimento non passa inosservata.