24 day 7
2009
24 day 7 : l’immortale Jack Bauer, il più cattivo dei buoni, in azione per il settimo anno senza il CTU e contro i fantasmi del passato.
Il più cattivo tra i buoni: è così che ormai si è fatto conoscere Jack Bauer, ex agente del CTU (ma sempre più spesso contro o inseguito dal CTU, Counter Unit Terrorism) e uomo con due palle grandi così, ingegnoso quanto violento, disposto a tutto quanto poco incline a vedere oltre il bianco e il nero, indispensabile per sventare attacchi terroristici mondiali ma a quanto pare sacrificabilissimo da un governo che più volte lo ha usato come merce di scambio in carteggi internazionali.
Ancora dopo sette anni dalla nascita, 24 continua a essere un gioiello di scrittura e regia: e se l’effetto novità delle prime stagioni ormai non fa presa più di tanto (la narrazione in tempo reale ormai viene usata e abusata da più parti), quello che vince e convince è la qualità tecnica e di scrittura di un serial che sembra non cedere alle lusinghe dello showbiz: 24, con la sua pletora di personaggi maggiori e minori in continuo cambiamento, va dritto per la sua strada, smascherando una politica mai onesta e fatta in funzione del popolo (un serial come questo sarebbe impensabile, nella nostra Italietta fatta da volgari partiti di cortile), utilizzando più volte il fine per giustificare i mezzi, e senza dimenticare la lezione da feulliton, tra tradimenti, ritorni dalla morte, colpi di scena.
Certo, resta da vedere come 24 -sempre attento e strettamente correlato con la realtà politica statunitense -, riesca a essere in sintonia con l’epoca Obama: proprio il serial che aveva per ben tre volte mostrato e anticipato un presidente nero (anzi due, con l’indimenticata coppia dei fratelli Palmer, entrambi presidenti in un corto circuito con i fratelli Kennedy), potrebbe sembrare un vecchio dinosauro con la carica ipertrofica e muscolare di Kiefer Sutherland superspia. Nelle prime puntate, il CTU è stato smantellato, e Bauer preso in prestito dall’FBI (proprio durante un procedimento legale nei suoi confronti per i supposti abusi perpetrati durante la sua carriera) per sventare l’ennesima minaccia terroristica a cui sembra faccia capo l’amico morto (?) Tony Almeida. La tecnica è sempre sopraffina, la tensione sempre alta, la regia e la scrittura di alto livello: restano da vedere gli sviluppi.