Livide
2011
Una sorta di remake del classico di Dario Argento, con al centro l’arte tersicorea e gli incantesimi di una crudele strega-vampira.
Film molto atteso questo Livide, seconda prova registica dei francesi Alexandre Bustillo e Julien Maury, per ora uscito direttamente in dvd in Germania e mostrato in alcuni festival internazionali; dopo l’ ottimo esordio con À l’intérieur (2007), cruenta e bellissima storia di una maternità deviata, il duo torna sul tema, con esiti purtroppo non altrettanto felici. Il difetto principale della pellicola si trova nella sua colonna vertebrale, la sceneggiatura, scritta degli stessi registi: un’ idea di fondo potenzialmente valida, che si disperde in una narrazione fragilissima e slegata. Un vero peccato, poiché Livide è, per altri aspetti, un piccolo gioiello: visivamente magnifico, graziato dalla fotografia di Laurent Barès, livida (per l’appunto), virata sulle tonalità del blu e del rosso, uno dei tanti omaggi agli argentiani Suspiria e Inferno ma anche al cinema di Mario Bava.