Ancora senza una distribuzione italiana Colombiana di Olivier Megatone, prodotto dalla EuropaCorp di Luc Besson. Il quale a un pubblico adulto riserva il biopic su Aung San Suu Kyi, ai più giovani, invece, regala truculenze.

L’eterna periferia di Bogotà, emblema di tutte le banlieue del futuro. Lo sa bene Luc Besson, che dall’infetta (criminalmente parlando) megalopoli sudamericana prende le mosse per la sua penultima produzione (prima del biopic su Aung San Suu Kyi, The Lady) Colombiana, diretta dal fattorino della EuropaCorp Olivier Megaton che ha già sulla fedina penale “delizie” come Red Siren e Transporter 3. Il film è un revenge movie piuttosto banale, abbastanza truculento e che si affida in toto all’action per coinvolgere il suo pubblico, rigorosamente ggiovane. Nella sequenza di fuga di Cataleya bambina dai tetti di Bogotà gli inseguitori si lanciano da una grondaia all’altra cimentandosi nel parkour. Besson, che produce e sceneggia insieme al fido Robert Mark Kamen, ci tiene a rivendicare la primogenitura sullo sfruttamento per fini cinematografici della salterina disciplina francese (ricordate Yamakasi – I nuovi samurai, 2001?), poi vista, rivista e stravista in un sacco di altre pellicole, da 007 (Casino Royale) all’ultimo abominevole Conan il barbaro (!) passando per Die Hard 4.

Ma che c’azzecca il parkour con la guerra tra i cartelli della droga? Niente, ma nella EuropaCorp production non si butta via nulla, come del maiale tra i contadini. La stessa storiella di Colombiana è riciclata pesantemente da Léon e Nikita, vere e proprie matrici delle storie della maison francese. Situazioni al limite del plagio, dal massacro finale in casa della bimba, con il catalano Jordì Molla (la presenza più interessante, a parte tutto) in un ruolo del tutto simile a quello che fu di Gary Oldman in Léon, gigionerie comprese; per non parlare del modus operandi della fanciulla, killer perfetta secondo una linea femminile tanto cara al regista di Il quinto elemento e al suo cosceneggiatore di fiducia. La loro più recente scoperta è giustappunto la protagonista, l’attrice dominicana Zoë Saldana già ammirata nel reboot di Star Trek nei panni di Uhura. Purtroppo a scrivere Colombiana non c’è un J.J. Abrams che possa renderle giustizia.