Featured Image

My heart beats

2009
Titolo Originale:
Shimjangii-Thyney
REGIA:
Eunhee Huh
CAST:
Seok-Ho Kang
Dong-Sook Ryu
Min-Hyung Ryoo

Il nostro giudizio

Eunhee Huh affronta lo spinoso argomento donne e pornografia in My Heart Beats, un film forse troppo lontano dal sentire occidentale..

Una donna spenta, senza passioni, che non riesce a relazionarsi con gli altri come vorrebbe, vergine ma perennemente eccitata dagli uomini. Un’insegnante, o meglio, un’assistente, che decide di intraprendere la strada del porno per sentirsi finalmente viva. Una donna mastica voracemente e rumorosamente un cuore, grondante di sangue, che tiene tra le mani. La prima scena di questa pellicola cattura sicuramente l’attenzione, turba più di quanto farà l’intero film e apre la strada alle molteplici metafore visive, legate in particolar modo alla frutta, che popolano tutto il film.

Juri Yoo (Dong-sook Ryu) decide di diventare un’attrice porno, ma i problemi che, comprensibilmente, si pone quando deve anche solo sganciare i bottoncini della sua camicetta, sono il pretesto per analizzare una sessualità complessa e complessata, che ha come valvola di sfogo privata la masturbazione attraverso la pornografia, ma che non riesce a liberarsi quando si ritrova dall’altra parte dello schermo.

ll rapporto tra donne e pornografia è un argomento poco trattato, se non ignorato, e questa pellicola ha almeno il pregio di portare a galla questo, e il problema del contrasto tra una società che sempre di più acquisisce caratteristiche puritane e bigotte, e sfere private sempre più represse e quindi, a volte, “perverse”. Ma il risultato, dal punto di vista squisitamente tecnico, è un film forse troppo lontano dal modo di sentire occidentale, i tempi morti e il rapporto abusato tra sesso e frutta risultano poco convincenti, considerando anche che sono inseriti in una fotografia da telenovela con sfumature gelide, forse a causa della ripresa digitale. Per non parlare della ricerca dell’ironia, saltata fuori grazie alla presenza in sala, al Festival Internazionale del Film di Roma, dei due attori protagonisti, le cui risate hanno risuonato quasi senza sosta dall’inizio alla fine del film, nel silenzio perplesso del resto del pubblico.