“A nessuno piace morire, sceriffo, ma chi ha paura muore un po’ tante volte, mentre chi non ha paura, muore una volta sola”: questa battuta tratta dal film Il ritorno di Ringo ben rappresenta la statura artistica di Duccio Tessari che riuscì a citare niente meno che il Giulio Cesare di Shakespeare in un film western.

Un vero e proprio artigiano del cinema popolare soprattutto per la raffinatezza stilistica che distingueva le sue regie, con le sue «peculiari caratteristiche autoriali, improntate a una sottile cifra ironica, a un’eleganza della messa in scena, e a un utilizzo quasi “kubrickiano” della macchina da presa». Quest’ultimo passaggio è tratto dalla prefazione del libro Kiss Kiss… Bang Bang. Il cinema di Duccio Tessari che Fabio Melelli ha pubblicato per Bloodbuster nella collana I Ratti e che verrà presentato l’8 aprile alle 20.45 presso il Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma.

Il libro verrà presentato a metà percorso della retrospettiva Kiss Kiss Bang Bang: il cinema di Duccio Tessari che – dal 7 al 16 aprile – presenterà al cinema Trevi di Roma 23 film del grande maestro del noir, del poliziesco e del western che sapeva prendere in giro i generi senza mai scadere nel parodistico o nel farsesco e, anzi, controllando con grande raffinatezza icone e archetipi dei generi a lui cari. La famosa serie di Ringo, La morte risale a ieri sera,I bastardi e appunto, Kiss kiss… bang bang sono solo alcuni tra i titoli più famosi che costelleranno questa ricca retrospettiva ispirata dal libro di Melelli: un testo prezioso perchè, fuori dalle semplici logiche biografiche o compilative, ci regala – a 21 anni dalla morte del grande regista – tante preziose testimonianze fornite da familiari e compagni di set: Giuliano Gemma, Riz Ortolani, Ernesto Gastaldi, Totò Cascio, Barbara Nascimben, Cristiano Tessari, Giovanni Lombardo Radice…

All’incontro di presentazione, moderato da Marco Giusti, sarà presente non solo l’autore del libro ma anche altri interessanti protagonisti del calibro di Andrea Busiri Vici, Sergio D’Offizi, Giovanni Lombardo Radice e Antonella Lualdi.

Per maggiori informazioni sulla rassegna, qui il link ufficiale.