Tusk
L’edizione di Tusk della Sony Pictures merita attenzione non solo per l’ottima qualità con cui il film viene presentato sia nel video sia nell’audio, ma anche per i contenuti extra che accompagnano l’opera di Kevin Smith che qualcuno ha sagacemente definito come una variazione sul tema di The Human Centipede. Delle due scene non inserite nel film ma visibili, appunto, nei bonus, la seconda è molto particolare, perché sviluppa un racconto di Michael Parks con l’ausilio di tavole animate. La sequenza si svolge mentre il vecchio sta compiendo la sua sporca opera di cucitura e trasformazione sul corpo della vittima “trichechizzata” e ha come oggetto gli abusi sessuali che Parks, da piccolo, dovette subite da parte degli adulti dell’orfanotrofio dove venne messo dopo che i suoi genitori erano stati ammazzati nel corso di una rapina. Si tratta di un passaggio piuttosto disturbante che forse proprio per tale ragione si è pensato bene di eliminare nel cut definitivo.
In 20 anni per arrivare a Tusk si affronta in circa mezz’ora la carriera artistica di Kevin Smith, mentre il backstage del film, di una quarantina di minuti, mantiene esattamente ciò che promette il dietro le quinte di un film di Kevin Smith, con aneddoti e gag a iosa. Di rilievo anche il Podcast originale, il programma radiofonico da cui si è sviluppata l’idea di realizzare il film. Tutti gli extra, anche se è quasi inutile dirlo, sono sottotitolati in italiano.