Friend Request – La morte ha il tuo profilo
2016
Friend Request è un film del 2016, diretto da Simon Verhoeven
Ogni periodo porta con sé demoni e fobie, gli stessi che hanno accompagnato l’intera storia dell’uomo indossando man mano il vestito della modernità. Questa è l’era di Internet e dei social network e l’horror, per trovare nuovi spunti per spaventare, deve ovviamente battere questa strada. Lo spunto che ha portato al parto di Friend Request, diventato uno degli horror tedeschi di maggior successo commerciale dopo il lontano Autopsy, prende piede da un dato inquietante: attualmente circa 30 milioni di account di Facebook appartengono a persone morte, un cimitero virtuale dalle proporzioni enormi, con l’aggravante che le ombre delle sue lapidi possono stagliarsi nelle liste degli amici di chiunque e che nel 2060, si dice, possa con questo ritmo superare il numero degli account delle persone in vita. Il regista e attore Simon Verhoeven, stimolato dalla balzana suggestione che dall’account di un suo amico deceduto potesse arrivargli un messaggio, mette in piedi una produzione in Germania puntando però a un mercato più ampio, girando tutto in lingua inglese. La popolare studentessa Laura (Alycia Debnam-Carey, attualmente sulla cresta dell’onda grazie alla serie Fear the Walking Dead) conduce una regolare vita da college, con tutti i crismi della perfezione: piena di amici, amata da tutti, sempre promossa a pieni voti. Un giorno accetta la richiesta di amicizia su Facebook di Marina (Liesl Ahlers), una compagna molto strana che, credendo di aver trovato l’amica del cuore, la bombarda di attenzioni fino all’ossessione.
Un commento fuori luogo su un post sul social network spinge Marina al suicidio, documentato via webcam. Misteriosamente, avviene però una frattura tra la morte nel mondo reale e l’io digitale: il profilo di Marina continua a vivere su Facebook, facendo strage tra gli amici di Laura… Verhoeven, nonostante sia al suo debutto nel genere, riesce a costruire un piccolo gioiellino inquietante mantenendo in equilibrio i classici elementi esoterici e soprannaturali, con più di un debito nei confronti del j-horror, e integrandoli nella quotidianità della gioventù moderna, la cui vita ormai è scissa, letteralmente, tra la realtà e il virtuale. Friend Request aspira a diventare per le generazioni di Facebook quello che per le generazioni dell’home video rappresentava The Ring, grande classico di cui Verhoeven è dichiaratamente un fan (lo si vede bene nel concept del video virale che infesta il profilo di Laura, versione 2.0 del messaggio letale di Sadako), apportando un contributo volenteroso allo studio sulle attuali possibilità di comunicazione, ai nuovi modelli sociali e ai rischi che si accompagnano a essi (il bullismo virtuale).
Per aumentare l’immersività della storia, Verhoeven capisce che deve abbandonare quanto più possibile gli stereotipi del genere horror e mimetizzare gli attori col pubblico per ricostruire dei personaggi permeabili all’immedesimazione. Il risultato aumenta la tensione, provocata, una volta tanto, non dall’uso snervante dei facili spaventi, bensì con la costruzione di un’atmosfera di costante squilibrio arricchita da scene splatter inventive e piene di sangue e da qualche tocco di umorismo che non disturba. Effetto collaterale: dopo averlo visto, Facebook non sarà più lo stesso. Curiosità: in lavorazione il titolo era Unknown User, che curiosamente si sovrappone all’omonimo (in Germania, da noi è uscito col titolo originale Unfriended) film del 2014 di cui condivide la stessa idea di base e anche qualcosa in più.