Intervista a Davide La Rosa
Parla l'autore di Ugo Foscolo indagatore dell’Incubo
Buongiorno Davide, vorresti presentarti ai lettori di Nocturno?
Salve a tutti amici dell’horror (presumo che i lettori di Nocturno siano tutti amici dell’horror). Ora vi dico una cosa di cui ve ne fregherà meno di zero: io stesso adoro l’horror (specialmente quello italiano anni 60 e 70). Detto questo. Mi chiamo Davide La Rosa, faccio parte della specie Sapiens sapiens e sono un fumettista (sì, è un lavoro vero: è pure scritto sulla mia carta d’identità). Per lo più sceneggiatore ma, delle volte, mi metto anche a disegnare. Solo che disegno male e quindi, anni fa, fondai, insieme a un mio amico la rivista Fumetti Disegnati Male. Come sceneggiatore ho scritto Suore ninja; La notte del presepe vivente; Il dizionario dei film brutti e un mucchio di altre cose. Come Autore completo (testi e disegni) sto realizzando, per saldaPress, alcuni libri come Ugo Foscolo indagatore dell’Incubo e Leopardi e Ranieri veri detective. Ah, dal 2016 collaboro anche con Smemoranda, per la quale realizzo alcune strisce, e per la Sergio Bonelli Editore.
Hai chiaramente un modo molto particolare di realizzare i fumetti, specie per quanto riguarda il disegno. Ce ne vuoi parlare?
In realtà non è che ho un “modo particolare di realizzare fumetti”: è che, semplicemente, non so disegnare. Sono totalmente incapace: ci ho pure provato a migliorare, ma niente, come sparare sulla Croce Rossa. Ma i miei disegni, anzi “disegni” (si notino le virgolette per rispetto a chi sa disegnare) sono funzionali alla storia. Le storie disegnate da me funzionano solo con quel tratto, disegnate bene perderebbero molto del loro significato. Saper disegnare bene, nel fumetto, è una cosa marginale. Nel senso che nel fumetto i disegni non devono essere per forza belli. La caratteristica principale di questo linguaggio è che il tratto sia FUNZIONALE alla storia. Se storia e disegni non sono funzionali, lo dice la parola stessa, il fumetto non funziona e si “buttano via” disegni e trama. Quando succede è un vero peccato. Spero che questo discorso non sembri quello di qualcuno che sta cercando di portare acqua al proprio sordido mulino.
Quali sono gli autori che ti hanno influenzato maggiormente?
Emiliano Mattioli (con il quale ho fondato nel 2004 la rivista Fumetti Disegnati Male, quella di cui vi parlavo prima), il Dr. Pira e Tiziano Sclavi… ah, pure la Pimpa: grazie al quale ho conosciuto lo splatter (era il 1987 e uscì un episodio in cui la Pimpa si tagliava con le forbici; da una piccola ferita sgorgavano ettolitri di sangue. Dopo poco iniziai a leggere Dylan Dog. Credo, anzi ne sono convito, sia tutto collegato). Tutti questi autori che ho citato mi hanno influenzato perché mi hanno fatto capire molte cose del fumetto (ognuno nel suo genere) indirizzandomi verso le mie scelte autoriali.
Quali sono i tuoi progetti per il futuro?
Ho da poco finito di sceneggiare il mio primo Dylan Dog. Poi ho alcuni progetti ancora top secret in ballo. Con saldaPress sto portando avanti un progetto abbastanza complesso. Il mio editore lo ha chiamato La Rosa Universe (nome impegnativo, non c’è che dire). In pratica, come dice il nome, è un mio personale universo narrativo. Per ora ho fatto due volumi (più un mini volume extra). Sono a metà percorso, dunque. Ho creato un mondo in cui gli scrittori famosi vissuti a cavallo tra il 1700 e il 1800 fanno altre cose che con lo scrivere hanno poco a che fare. Ho iniziato con Ugo Foscolo indagatore dell’incubo e ho continuato con il recente Leopardi e Ranieri veri detective. Il prossimo sarà Parini naufrago delle stelle. Le storie sono, a livello temporale, in parallelo e vediamo cosa fanno questi eroi mentre scoprono i piani di una losca organizzazione criminale. Dopo Parini ci sarà un quarto, e conclusivo, libro in cui i tre si uniranno per (cercare di) sconfiggere la suddetta organizzazione. Ovviamente le storie sono di stampo umoristico. In realtà sotto all’aspetto comico delle storie c’è tanta sofferenza e tristezza: gli scrittori che ho scelto erano tutti tormentati e avevano un modo abbastanza pessimistico di vedere le cose (ognuno a modo loro: soprattutto Foscolo e Leopardi). Queste loro caratteristiche le ho lasciate intatte nei miei libri. Se si leggono i miei scritti tralasciando la parte comica si può notare il velo di malinconia e dolore di cui le pagine sono pervase. Certo, bisogna scavare molto, e magari uno non ha voglia, ma in caso io ve l’ho detto e se cercate il dolore sapete che lo potete trovare. Ai lettori di Nocturno, ovviamente, consiglio Ugo Foscolo indagatore dell’incubo perché è una storia piena di cose horror, mostri, morti viventi eccetera. E con questo saluto tutti e vi ringrazio per il tempo concessomi. Ci di vede nell’aldilà (non so se questa cosa che ho scritto abbia senso, immagino che tra amanti dell’horror ci si saluti così, dandosi appuntamento nell’oltretomba… se non è così, dovrebbe esserlo).