Savage Weekend
Settima uscita Opium Visions, settimo titolo inedito in Italia su cui la label punta i riflettori per il nostro piacere. Questa volta è toccato a Savage Weekend, proto slasher realizzato nel 1976, in collaborazione con Cannon Group, da David Paulsen, regista famoso più che altro per le sue produzioni in ambito soap opera (Dallas, Dynasty), ma con all’attivo almeno un altro horror: Schizoid, del 1980, con l’immenso Klaus Kinski. Distribuito solo successivamente rispetto al 76, Savage Weekend ha il pregio di anticipare alcune caratteristiche che in seguito diventeranno canoniche per il sottogenere slasher (assassino mascherato, body count variegato, con omicidi sempre diversi e abbastanza truci), e propone atmosfere rurali e violente che potrebbero ricordare -alla lontana- Deliverance (1972), il capolavoro di John Boorman. La trama è abbastanza semplice: un gruppo di amici decide di trascorrere un weekend fuori città, ma viene falcidiato dalla ferocia di un killer che indossa una maschera mostruosa e inquietante. Quale movente ci sarà alla base di tanta violenza? Chi si nasconde dietro quell’orribile maschera?
Il ritmo e la tensione soffrono innegabilmente di alcuni squilibri, ma a rendere davvero appetibile questo film è il clima morboso che permea la vicenda dall’inizio alla fine, con una fortissima sensazione di frustrazione che aleggia quasi palpabile intorno ai personaggi, svelandone repressioni e ossessioni destinate a esplodere. Le scene di morte hanno un discreto impatto grafico, selvaggio e sporco, splendidamente anni 70, con alcune sequenze degne di nota (durante un flashback, addirittura, assistiamo perfino alla marchiatura a fuoco di una fedifraga), ma ciò che resta davvero impresso sono certi piccoli dettagli molesti (come rileva Simone Starace su Facebook, per esempio, il continuo sottofondo fanatico e religioso trasmesso diegeticamente dalla radio), e l’appeal quasi pornografico e malsano di una scena in particolare, allorquando la protagonista – Marilyn Hamlin – si ritrova a mungere una vacca fino a farla schizzare, tentando invano di reprimere una frenesia sessuale prossima al climax.
Il cast funziona mediamente bene, e va almeno segnalato William Sanderson nei panni del redneck pazzo, usato nello script come catalizzatore dei sospetti del pubblico, attore “cult” protagonista nel 1977 del famigerato Fight for your Life (Robert Endelson), e visto successivamente in un ruolo di spicco nel capolavoro di Ridley Scott, Blade Runner (1982). L’edizione Home Video della Opium è basica, con solo il trailer come extra, ma meritoria a prescindere: è vero che Savage Weekend già circolava in blu ray import Usa per Kino Lorber dal 2015, ma è altrettanto vero che adesso, grazie a Opium, possiamo vederlo sottotitolato in un buon dvd italiano, non deludente sotto il profilo audiovisivo. Come al solito, massimo supporto per questa piccola label indipendente italiana che tenta di far emergere vecchi film bizzarri e poco noti, altrimenti introvabili o disponibili solo attraverso il mercato import.