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Arrow – Stagione 1

2012
Titolo Originale:
Arrow
CAST:
Stephen Amell (Oliver Queen/Arrow)
Katie Cassidy (Laurel Lance)
Colin Donnell (Tommy Merlyn)

Il nostro giudizio

Arrow – Stagione 1 è una serie tv del 2012, andata in onda per la prima volta in Italia nel 2013, ideata da Greg Berlanti, Marc Guggenheim e Andrew Kreisberg.

Si chiama Green Arrow ed è il nuovo supereroe giovanilistico protagonista di una riuscita serie ideata da Greg Berlanti, Marc Guggenheim e Andrew Kreisberg e ispirata a un personaggio DC Comics, Freccia verde, che ha molto in comune con Batman. Ci avevano provato (fallendo) a rendere “oscuro” il Clark Kent di Smallville. Nel frattempo era venuto il turno di Birds of Prey, serie tutta al femminile ambientata a Gotham City. E come scordare l’imbarazzo causato dall’episodio pilota di The Cape, tenebroso vigilante che combatteva il crimine col proprio mantello…? Qualunque appassionato di telefilm e supereroi a un certo punto se l’era chiesto: se ci tengono tanto a fare Batman, perché non fanno semplicemente Batman? La risposta, banale e molto poco avventurosa, è che la Warner Bros., che detiene i diritti sul personaggio, esercita un controllo assoluto su qualunque trasposizione live action secondo la massima «per una produzione da meno di 80 milioni di dollari non mi alzo neanche dal letto».

E così si ripiega sui cloni. Ad Arrow, basato sulla figura di Oliver Queen/Freccia Verde, il canale televisivo CW cuce addosso nuove origini sputate a quelle di Batman Begins. Non è stato difficile, dal momento che era fin dagli anni 40 un surrogato di Batman: miliardario, orfano, senza superpoteri e pieno di gadget personalizzati. Dal film di Nolan viene il rapporto morboso con la città che ha giurato di ripulire e un addestramento in un luogo esotico (Bruce Wayne era sull’Himalaya, per Oliver c’è un’isola deserta) dove il protagonista forgia il corpo e lo spirito prima di tornare, risolutissimo, alla civiltà. Niente maggiordomo, però; al suo posto, una spalla di colore, qualche familiare ancora in vita, e una relazione complicata con una donna, che in un telefilm non ce la si può far mancare. Non un gran biglietto da visita, eppure…

Eppure, c’è in Arrow una voglia di fare, e fare bene, francamente inaspettata, tra una sceneggiatura che tiene botta senza prendersi troppo sul serio ma anche senza buttare tutto in caciara e belle scene d’azione (modellate sul corpo perfetto del protagonista Stephen Amell, i cui addominali sono già tormentone su internet) che fanno la loro porca figura sulla rete che ci ha dato Gossip Girl e la stagione più pallosa di Veronica Mars. Arrow è un bel giocattolo dal destino segnato: crescere o rompersi — non è detto che nel frattempo non possiamo godercelo per quella manciata d’episodi in cui la baracca regge ancora.