USS Callister
2017
USS Callister è il primo episodio della quarta stagione di Black Mirror, diretto da Toby Haynes
Infinity è il gioco multiplayer online di maggior successo al mondo: esso permette simulazioni del tutto realistiche di viaggi e battaglie spaziali, grazie a un avanzato sistema di realtà virtuale a immersione totale, tramite una connessione diretta al cervello del giocatore. Nonostante questo, Robert Daly (Jesse Plemons), creatore del gioco e co-fondatore dell’azienda che lo produce, è un uomo solo, depresso e sottomesso: sfruttato dal suo socio James Walton (Jimmi Simpson, Westworld), e trattato con sufficienza persino dai suoi dipendenti, nel tempo libero si rifugia in una versione modificata di Infinity, alla quale solo lui ha accesso. Basata sulla serie cult di fantascienza Space Fleet (evidentemente ispirata alla serie classica di Star Trek), nella sua privatissima realtà virtuale Robert è l’eroico Capitano Daly, comandante dell’astronave USS Callister: un condottiero coraggioso e infallibile, amato e riverito dal suo equipaggio. Sino a questo momento, USS Callister sembra raccontarci dell’innocente fuga dalla realtà di un personaggio degno di compassione. Ma la verità è ben differente, e alcuni segnali ci mettono in allarme sin dall’incipit dell’episodio: infatti, i membri dell’equipaggio di Daly somigliano sin troppo allo staff della sua azienda, e la loro devozione non sembra poi così naturale…
USS Callister, il primo episodio della nuova stagione di Black Mirror è un originale, distorto, cattivissimo omaggio alla gloriosa serie creata da Gene Roddenderry, che riprende in modo nuovo il concept dei cloni virtuali (già utilizzato nell’inquietante speciale White Christmas del 2014), con tutto il carico di dilemmi etici e sadici sviluppi che la cosa comporta. Jesse Plemons (Breaking Bad, Fargo) è impeccabile nel dar vita a un personaggio memorabile per la squallida crudeltà; e Cristin Milioti (How I Met Your Mother, Fargo) molto efficace nel rendere un’antagonista ideale, con la sua forte e ironica femminilità. La sceneggiatura dell’episodio (scritto da Charlie Brooker con William Bridges), portata incisivamente in essere da Toby Haynes (apprezzato regista di alcuni episodi di Dr. Who e Sherlock), è brillante e ricca di spunti di riflessione, capace di variare registro sempre in modo consono alle necessità narrative.
Aspetto non certo secondario dell’operazione, è la riuscita realizzazione dell’ambientazione alla Star Trek “vecchia maniera” (ovviamente, lo stile della serie originale con Kirk e Spock), con tutto il sarcastico retroscena che viene sviluppato a partire da essa. Pare che alcuni abbiano voluto vedere in USS Callister una critica di certi atteggiamenti, considerati “sessisti”, e attribuiti direttamente alla classica serie di Roddenderry. Tuttavia lo stesso Brooker, in alcune interviste, ha rigettato tale interpretazione: l’episodio è piuttosto il sentito omaggio a Star Trek, rivisto nel particolare stile distopico di Black Mirror. Del resto, se in USS Callister un certo machismo impotente è senz’altro preso di mira, il “peccato mortale” del protagonista sembra piuttosto riconducibile proprio al tradimento del messaggio della sua serie favorita, replicata solo nella sua apparenza di superficie. E sotto questo aspetto, il finale è encomiabile nel mostrare la differenza fra i due livelli.