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Terrifier

2017
Titolo Originale:
Terrifier
REGIA:
Damien Leone
CAST:
David Howard Thornton (Jenna Kanell)
Catherine Corcoran (Dawn)
Margaret Reed (Mrs. Heyes)

Il nostro giudizio

Terrifier è un film del 2017, diretto da Damien Leone

Art the Clown è un personaggio creato da Damien Leone e utilizzato a più riprese dal regista ed effettista americano nel corso dell’ultimo decennio: introdotto nei corti low-budget The 9th Circle (2008) e Terrifier (2011), il pagliaccio sadico è poi diventato il vero e proprio collante di All Hallow’s Eve (2013), lungometraggio antologico che ha raccolto le prime prove di Leone e le ha assemblate con materiale inedito. Terrifier è anche il titolo del terzo lungometraggio di Leone e, come suggerisce l’omonimia con il corto del 2011, realizza un’idea covata per lungo tempo dal nostro, ovvero quella di girare un film ispirato alle sue prime prove in cui Art the Clown possa finalmente trovare lo spazio come protagonista assoluto. Che Leone creda ciecamente nelle potenzialità della sua creatura è un fatto abbastanza evidente, e questo suo attaccamento potrebbe far tornare alla memoria il ChromeSkull di Laid to Rest (2009), altro villain dal look azzeccato attorno al quale un effettista, nello specifico Robert Green Hall, ha costruito uno slasher per lanciare la propria carriera di regista horror.

A differenza di Hall, che pur in misura limitata qualche elemento innovativo ha tentato di giocarlo in Laid to Rest, Leone spinge all’estremo l’utilizzo di una struttura narrativa basilare del cinema horror, portando il concetto di slasher ad una fase embrionale, priva di alcuni dei tópoi che hanno caratterizzato il genere fin dagli anni Ottanta. Terrifier è, in fin dei conti, un film nato da un cortometraggio e ideato da un regista che si è dimostrato a proprio agio con una narrazione spiccia e lineare, e in tal senso assolve pienamente la propria natura di racconto di genere. Senza sentire l’esigenza di fornire alcuna motivazione o background ai proprio personaggi, Leone porta avanti un racconto di ordinaria follia che si regge essenzialmente su due elementi: Art the Clown e la violenza da lui perpetrata. Da buon artigiano del mestiere che si è fatto le ossa come effettista in produzioni indipendenti, Leone non si risparmia in quanto a violenza gratuita e da sfoggio di una notevole varietà di effetti old school, in cui il digitale sembra aver trovato spazio solo in fase di correzione post-produttiva. Mosso da una precisa idea estetica degli effetti più macabri e cruenti, nella resa finale Leone si avvicina per certi versi alle nostrane produzioni Necrostorm, pur senza dimostrare la stessa attitudine trash.

E poi c’è Art the Clown, certamente più definito rispetto alle precedenti comparse, ma, allo stesso tempo, volutamente inserito nella storia come un enigma irrisolto. Come suggerisce anche il cambio di attore che lo interpreta (David Howard Thornton), l’urgenza di Leone nel costruire il personaggio di Art non riguarda tanto la scrittura della sua storia e della sua psicologia, quanto la caratterizzazione, studiata al minimo dettaglio, dei suoi atteggiamenti, sempre con occhio rivolto al raggiungimento di un ideale valore di “iconicità” che gli permetta di spiccare il volo nello skyline dell’horror contemporaneo. Terrifier si pone così come un film borderline, non tanto per il ricorso massiccio a una violenza esplicita, quanto per il suo collocarsi a metà strada tra il cinema indipendente estremo e le produzioni a basso costo che sperano nel trampolino del passaparola per raggiungere una diffusione (e magari futuri finanziamenti) mainstream. Per ora a Damien Leone è riuscito un evidente salto di qualità nella regia, e, anche se non scriverà la storia del cinema horror, in questo 2018 Terrifier sarà certamente uno dei film più chiacchierati.