American Horror Story: Apocalypse – Il pilota
Il primo episodio di AHS 8
American Horror Story ha sempre stuzzicato i fan con connessioni tra ogni stagione, ma ha scelto come tema principale la fine del mondo per due delle stagioni più popolari dello show per poi scontrarsi con l’attesissimo crossover Apocalypse nell’ottava. Anche se né le streghe di American Horror Story: Coven né gli spiriti della Murder House sono apparsi nel primo episodio, la premiere della stagione 8 ha comunque razionato molti momenti deliziosi per farvici affondare i denti. Tuttavia, tra il cannibalismo e le acconciature oltraggiose, è facile distrarsi dai vari orrori che si manifestano durante la fine dei giorni. I fan di lunga data faranno presto a notare che i titoli di apertura di questa stagione di American Horror Story: Apocalypse fanno riferimento esplicitamente alla stagione 3. In particolare, la sequenza ricicla alcune immagini chiave dei titoli di apertura di Coven, incluso il minotauro e quella non ben definita cosa scheletrica; i motivi di Murder House invece (stagione 1) si insinuano anche grazie all’apparizione di quei bambini dall’aria sinistra che riflettono il tema dell’Anticristo che è diventato così prominente nelle prime fasi del marketing di questa stagione. Gli spettatori con gli occhi di lince avranno anche potuto notare che l’enfasi qui è ancora una volta sul tempo che sta per esaurirsi, riflessa attraverso le candele che si stanno rapidamente sciogliendo e che potrebbero ulteriormente supportare questa teoria. Quando la signorina Wilhemina Venable (Sarah Paulson, il suo volto è la storia di AHS) introduce per la prima volta i nuovi arrivati a Outpost 3, un rifugio antinucleare per pochi eletti, lei afferma che il lussuoso ricovero un tempo fungeva da “scuola per ragazzi esclusivi”, creando nello spettatore affezionato subito dei riferimenti immediatamente paralleli con la Accademia Miss Robichaux per ragazze eccezionali di Coven.
Questo significa che una volta le streghe maschi si sono allenate qui come le giovani donne nella stagione 3? Ed è possibile che anche Michael Langdon (Cody Fern, fresco ritrovato da American Crime Story 2, capolavoro con cui Murphy ha intervallato l’attesa da AHS 7 a AHS 8) sia una strega? Sappiamo già che è l’Anticristo, quindi forse Venable o qualcuno come lei una volta lo ha addestrato nelle arti oscure ed è così che ha raggiunto una posizione così alta nella Cooperativa. Il tempo stringe per i nostri sopravvissuti. Quando non si difendono dalla fame o dagli orrori che si nascondono fuori, sono costretti a combattere con le malvagie macchinazioni di Venable stessa all’interno del bunker. Il personaggio più malvagio interpretato da Paulson si descrive ancora come “il volto” della misteriosa Cooperativa, ma in realtà è più simile alla loro mano destra, e in più di un modo. Anche prima che Venable appaia sullo schermo, il suo ingresso è sempre segnalato dal costante picchiettio del bastone come il costante ticchettio di un orologio. Sapendo che ha piani oscuri per i nostri amati personaggi, ogni tocco funge da conto alla rovescia, rispecchiando l’uso di immagini a clessidra che hanno caratterizzato pesantemente tutta la campagna promozionale di questa stagione. Le dà man forte in questo senso la sua crudele collaboratrice: l’assistente della Paulson nel rifugio è la ritrovata Katy Bates, immensa sempre nei suoi ruoli di spietata giustiziera. Non è mai stato un segreto che la fine dei giorni avrebbe colpito American Horror Story all’inizio di questa stagione, ma anche le stesse streghe chiaroveggenti potrebbero essere state sorprese dalla rapidità con cui sarebbe arrivata l’apocalisse. Passano solo 8 minuti prima che il personaggio di Leslie Grossman (reduce da American Horror Story: Cult ) veda le bombe esplodere dalla sicurezza dell’aereo in alto, e questo scatto stranamente bello ci riporta al ruolo fondamentale che la vista e gli occhi hanno avuto in Coven.
In uno dei momenti più brutali della terza stagione, Cordelia Foxx (Sarah Paulson) si è accecata per vedere oltre il regno fisico e abbracciare tutta la portata dei suoi poteri. Insieme alla ricchissima influencer, saliranno sul volo della salvezza il suo parrucchiere (Evan Peters, immancabile con i suoi personaggi bizzosi), la sua assistente(Billie Lourd) e la ritrovata Alexis di Dynasty, Joan Collins, in un ruolo poco diverso da quello che le ha dato notorietà. Ma non sarebbe American Horror Story senza qualche nudità gratuita, e la premiere della stagione 8 non delude in questo senso grazie a un colpo dell’ esordiente Kyle Allen che esce dalla doccia. Tuttavia, quelli che riuscivano a staccare gli occhi dal suo petto nudo per un momento o due avrebbero anche potuto scorgere i numeri 666 scritti sullo specchio del bagno, a segnalare il successivo arrivo di Langdon. Mentre il simbolismo è abbastanza ovvio, questa scena solleva alcune domande sul personaggio di Allen e sulla strana connessione che sembra reggere con l’Anticristo ormai adulto. Forse Langdon ha un fratello minore di cui non sapevamo nulla… Dopo che Michael Langdon raggiunge il rifugio con un paio di cavalli neri, rivela che è stato inviato dalla Cooperativa per determinare quali sopravvissuti sono degni di essere trasferiti in un santuario più grande e più sicuro. Questa nuova location diventerà l’ Accademia Miss Robichaux per ragazze eccezionali ? In questa fase è difficile dirlo, ma ciò che abbiamo notato è che il badge identificativo che Langdon mostra al momento dell’ingresso include le cifre 666 e una firma che sembra sospettosamente simile al nome “Lucifero”. Che poi, ad essere onesti, American Horror Story non è mai stato conosciuto per la sua sottigliezza, ma anzi tende volutamente a fornire messaggi finto-subliminali scherzando cosi non poco sull’effetto “thriller” che qui, almeno nel primo episodio, viene spesso miscelato a quello ironico. I fan di lunga data potrebbero ricordare che la canzone di Patience and Prudence “Tonight You Belong to Me” è stata interpretata durante le scene chiave della della première e del finale della stagione 1, quindi è stato abbastanza appropriato che Ryan Murphy e company usassero di nuovo il brano qui per rivisitare la stessa storia pochi anni dopo. Perché poi anche lo spettatore, e non solo i protagonisti, per l’ intera puntata sono comunque rapiti da un’esperienza che non lascia fiato.