Suoni e visioni ispirati a Maldoror
Il Live di Bogazzi/Gasparotti Muga Muchū Morphing Theater
Non poteva esservi antro più evocativo dello storico Ligera in via Padova 133 (MI) per ospitare, il 25 febbraio 2019, l’Evocazione Musicale del film-chimera di Alberto Cavallone Maldoror: a musicarne l’ipotetica soundtrack il duo Bogazzi / Gasparotti Muga Muchu Morphing Theater che, in modo del tutto pervicace ed autarchico pari al loro mentore cinematografico, si sono autoprodotti un cd in uscita in questi giorni, “Extrema Ratio”, che per l’appunto tenta di conferire un Suono allo script del compianto cineasta, rielaborando anche temi da suoi altri film.
Come si può presumere, non si tratta né di sonorità né tantomeno di uno spettacolo live convenzionale: si respira da subito un’atmosfera arcana ed esoterica al piano di sotto del Ligera, osservando il palco zeppo di samples al cui centro campeggia una sfera luminosa molto vintage che proietta lapilli luminosi sulla volta in mattoni; lo stage è altresì addobbato da una croce avvolta in bagliori intermittenti nonché velato da un telo in plastica che in apertura di show viene squarciato da un fallo abnorme (tenendo quindi fede all’incipit cavalloniano di Maldoror), sorretto da un officiante in rosso, diabolico e cornuto che capeggia una processione surreale e straniante, con figure femminili costrette in cilici luminescenti. Se l’intro costituisce quindi il tema portante di Maldoror, l’esibizione prosegue poi col materiale solista di Gasparotti (di nero vestito e biondo platinato, in stile DAF/Gary Numan), ovvero nenie intimiste e disturbanti sorrette da partiture che alternano tappeti dark/ambient, basi e squarci industrial/noise catturati dal violoncello di una altera performer, ma anche reminiscenze wave italiche degli anni che furono.
Gasparotti fa valere la propria presenza scenica, che da gelida dietro le tastiere arriva alle contorsioni on stage, circondato da menadi e Madonne con aureole intermittenti che si sfidano a duello con falce e martello sullo sfondo di un telo rosso (anche tale immaginario politico/surreale ispirato e ottimamente rielaborato da alcune pellicole di Cavallone); poi si passa all’esecuzione del materiale da “Extrema Ratio”, con preponderanza della sezione strumentale, lisergica ed ipnotica, astrale, come da passione confessata dal duo. A chiudere, qualche brano mesmerico del solo Bogazzi, che chiude degnamente uno show difficile da dimenticare ma assolutamente da supportare per la sincera passione della coppia, nonché per l’originalità e l’audacia della proposta.
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