La fattoria dell’animale
L’uscita in un arco di tempo relativamente breve di due adattamenti a fumetti dello stesso classico della letteratura, La fattoria degli animali di George Orwell, è indice che, al di là della possibile casualità dell’evento, il romanzo ha una sua valenza politica ancora oggi viva e pienamente attuale. Le due case editrici in questione, Feltrinelli e Mondadori, stanno spingendo le rispettive collane di fumetti, pensate e realizzate in maniera trasversale per entrare nelle librerie generaliste, il loro terreno di gioco abituale, pur essendo appetibili anche per il pubblico delle fumetterie. Mondadori propone l’adattamento a opera del brasiliano Odyr mentre Feltrinelli vira sulla satira con il team creativo composto da Antonucci, autore del geniale Il Ruspa, Fabbri e Boscarol che hanno realizzato La fattoria dell’animale.
Ed è proprio nel solco lasciato da Il Ruspa, uno dei libri satirici più riusciti dell’anno scorso, che il trio si inserisce con un parallelismo tanto spietato quanto calzante fra il classico di Orwell e l’attuale fase politica della Lega. Lo stupro di qualsivoglia etica della comunicazione, il razzismo, la costruzione del consenso basata sulla violenza lessicale e metaforica si amalgamano alla perfezione con La fattoria degli animali adattandone il linguaggio al medium fumetto, e al contesto attuale, in una maniera tanto liscia e senza intoppi da risultare preoccupante. Il fumetto di Antonucci & co. è attuale perché il romanzo è tremendamente attuale, oltre a essere universale, perché sì ha un messaggio politico che va oltre la sua epoca ma si applica in maniera fin troppo aderente alla nostra.
E infatti La fattoria dell’animale non fa ridere. Proprio per niente. Nonostante il tratto caricaturale. E va bene così perché se leggendolo vien da ridere qualcosa non va, o non si vedono determinate dinamiche in corso o non le si vuol vedere. Ed emblematica dell’attualità del lavoro dietro a La fattoria dell’animale è la scritta modifica alla scritta che compare sul fienile della fattoria. Da Prima gli Animali, a Prima i Maiali.