What We Do in the Shadow 2: Il primo episodio
Un inizio di stagione che promette bene
Ieri sera alle 21:45 su Fox è andata in onda la prima puntata della seconda stagione di What We Do in the Shadow 2. Si tratta del secondo capitolo dello spin-off seriale dell’omonimo film, in formato mockumentary, di Taika Waititi che, tuttavia, non ha diretto nessuno dei dieci episodi di questa stagione, mentre il suo braccio destro, Jemaine Clement, ne ha firmati solo due, ciononostante, almeno apparentemente, il cuore pulsante della serie non sembra aver perso la sua caratterizzazione: una macabra risata edulcorata da un’iperbolica e parodistica narrazione vampiresca. I dubbi di chi aveva amato il film del 2014 sullo spin-off seriale, inizialmente, erano tanti, ma, come avevamo già avuto modo di commentare, la forza del film, insita nell’originalità dell’idea stessa, è stata valorizzata dalla genialità delle trovate successive, anche se, nondimeno, ha dovuto subire la penalizzazione data dalla sensazione “del già visto”.
Ma, come li avevamo lasciati? Nandor, Laszlo e Nadja dopo essere stati condannati a morte dal gran consiglio dei vampiri per aver ucciso il Barone, vengono salvati dall’intervento del loro amico-familio Guillermo che, nel mentre, però, aveva scoperto di essere discendente dei Van Helsing, e, quindi, destinato per vocazione ad essere un cacciatore di vampiri. Ignari del grande pericolo, ritroviamo i protagonisti, in questo primo episodio, alle prese con vicende di ordinaria quotidianità: Laszlo e Nadja sono alla disperata ricerca di un familio che affiancherà Guillermo nell’adempimento delle “faccende” casalinghe e non. Dopo una serie di periodi di prova e rocamboleschi, oltre che truculenti, fallimenti da parte di questi nuovi tutto-fare, finalmente arriva quello giusto: Topher (Haley Joel Osment).
Topher rappresenta il familio che tutti vorrebbero: grintoso, solare, iperattivo; l’antitesi di Guillermo. La situazione precipita con l’accidentale morte di Topher: inconsolabili per la perdita del loro nuovo amico i tre vampiri decidono di chiedere aiuto ad un negromante (Benedict Wong) che riporterà in vita Topher, ma sotto forma di zombie e, ancora una volta, sarà Guillermo, l’eroe anti-eroe, l’aspirante vampiro con la predisposizione di uccidere i vampiri, ad intuire tutto. Si tratta di un episodio introduttivo e ne ha tutte le caratteristiche: è divertente, ma non ancora accattivante. L’impressione che si ri-conferma con questo nuovo inizio è quella che, fino ad ora, ha conciliato il punto di vista di tutti gli appassionati: è una serie tv di cui non avremmo avvertito il bisogno se non fosse stata ideata, ma, ora che c’è, non se ne può fare a meno.