Catena alimentare
Stefano Tevini, classe ’81, getta in pasto (dato il titolo in oggetto, è il caso di dirlo!) al pubblico un racconto terrificante che si divora tutta d’un fiato. Catena alimentare vede protagonista Gootchi, bullizzato sul lavoro e con forti problemi nei confronti dell’altro sesso, che lo ignora facendolo sentire ancora più frustrato in un mondo, quello di domani, in cui le uniche regole sono vendere e comprare. Tutto ha un prezzo nelle pagine di Tevini, soprattutto la vita umana. E Gootchi, che sfoga le sue frustrazioni sul gioco ma senza trarne piena soddisfazione e vantaggi, su invito di un collega giocatore entra a far parte di un programma speciale capitanato da Goo Roo, il dio dei corsi di automiglioramento, che saprà trovare anche per l’ultimo degli sfigati come Gootchi un rimedio. In un racconto a forte impatto sociale nel quale il capitalismo e le sue spietate leggi predominano la scena, Tevini presenta una trama originale e caratterizzata da uno stile secco e asciutto, diretto e per stomaci forti.
Pienamente in linea con la story di queste inquietanti 170 pagine che sembrano riflettere in esse gli echi di Carpenter di Essi vivono e del primissimo Yuzna. L’autore, influenzato oltre che dai maestri appena citati anche dal cinema di genere più recente, gioca sull’inversione dei ruoli, sul cambio repentino e (in)aspettato del protagonista ponendo in primo piano il lato più nascosto, oscuro e violento di Gootchi, costretto, per una legge di Darwin degli anni Zero, ad adattarsi all’ambiente e alla società circostante. Una selezione naturale dettata dal vil denaro, fa del romanzo di Tevini un autentico specchio della società moderna e post. Quasi ideandolo per il piccolo schermo, l’autore propone un racconto suddiviso in episodi e stagioni. D’altro canto Tevini è un critico cinematografico e televisivo, e non poteva certamente eludere il carattere più tecnico della narrazione, che rende la lettura ancora più agevole e gradevole.
Una lettura mozzafiato durante la quale seguiremo l’evoluzione di Gootchi, metafora della fascia più debole della società attuale, tra alti e bassi e continue sorprese. Uno spaccato, neppure tanto prossimo quanto attuale, della collettività. Più che un racconto, una mera riflessione. Tevini, attraverso l’intrattenimento, indaga sull’individuo e il confronto con i suoi simili che, come da titolo, altro non fa che seguire la legge dell’homo homini lupus. Una vera e propria Catena alimentare, insomma. Un plauso anche alla parte grafica che racchiude il volume e alla coraggiosa Lambda House. Avercene.