Gangs of London
2020
Gangs of London è una serie tv del 2020, ideata da Gareth Evans e Matt Flannery.
Londra. Città enorme e multietnica, dove vivono e convivono varie comunità, ognuna con le proprie regole e i propri rituali. Città viva e pulsante, con diverse etnie e milioni di storie, ognuna con un bagaglio storico e culturale capace di pesare addosso alle persone, condizionandone l’esistenza. In uno dei tanti quartieri popolari, si consuma l’assassinio di Finn Wallace (Colm Meaney), capo di una delle più potenti famiglie criminali della capitale. La sua morte lascia un vuoto di potere e apre una caccia che si trasforma ben presto in un bagno di sangue e in una lotta tra le varie fazioni. Sarà compito dei vari membri della dinastia, portare avanti le attività di famiglia, sopravvivendo a quanti vorrebbero sommergerli. Gangs of London è una serie Sky Atlantic, scritta e diretta da Gareth Evans, giovane cineasta già conosciuto e apprezzato per la trilogia di The Raid, e opere come Apostolo e Merantau.
Cupa e violenta, corale e intensa, la serie è composta da 9 episodi fatti di sangue e azione, dove si intrecciano le storie di diversi personaggi, ognuno dei quali ricopre un ruolo ben specifico. Partendo dal primogenito erede della famiglia, Sean (Joe Cole), sulle cui spalle ricade la responsabilità e la gestione di un impero; passando per la madre Marian (Michelle Fairley), personalità complessa che non resta nell’ombra, ma come una Lady Macbeth, trama, sussurra e consiglia. Spicca tra i vari, il personaggio di Eliott Finch (Sope Dirisiu) ex pugile ora al servizio della famiglia, la cui storia si intreccia in maniera indissolubile con quella di un altro personaggio. Man mano che la storia si dipana, si svelano segreti, doppie vite e collegamenti, in un puzzle complesso e variopinto. A metà tra Shakespeare e Martin, Gangs of London è una saga familiare, un dramma che nasce e si sviluppa con la morte di un capofamiglia, dove vengono distrutti gli equilibri creati, fino a minare l’integrità della stessa dinastia. E come nei drammi familiari, non mancano tradimenti, battaglie e sotterfugi.
Nessuno è al sicuro, tutti sono sacrificabili e come in una partita a scacchi, ogni mossa è un azzardo se non si ha in mente una strategia. Molto belle le scene di azione, coreografiche e montate con stile lineare che non confonde, dove l’ambiente circostante non è ostacolo, ma funzionale, con l’utilizzo di oggetti comuni e armi improvvisate. In questa prospettiva si inserisce il merito di Evans, celebre per aver portato nelle sue pellicole il Pencak Silat, stile di combattimento marziale indonesiano, che prende spunto dalla osservazione della natura circostante. Vi sono rimandi a Coppola e Scorsese in alcune scene, tanto per le inquadrature che nella musica utilizzata, rendendole più intense e suggestive, specie nelle esecuzioni o negli assassinii. Tutti gli episodi sono adrenalinici e con un cliffangher sul finale, che fa chiedere allo spettacolo ancora di più. L’ultima puntata di Gangs of London è una girandola di situazioni e di cerchi chiusi, forse un po’ sbrigativa da un certo punto di vista, e lascia aperta una porta per una seconda stagione, regalando soddisfazioni e colpi di scena nelle migliori tradizioni delle saghe.