Zero vol. 1 e 2
La forza di uno scrittore come Warren Ellis è scrivere di narrativa popolare senza rinunciare a concetti estremamente intelligenti per timore di rendere i suoi fumetti incomprensibili ai lettori. Fare fumetto à la Warren Ellis significa costruire una narrazione sì ben congegnata, ma anche brillante, ricca di idee interessanti che danno ai suoi lavori una profondità che li rende molto interessanti, ma anche molto cool, senza perdere mai la leggerezza. Ales Kot ha capito benissimo la lezione e la porta avanti, non solo raccogliendo il testimone di sperimentatore del fumetto pop, ma schiacciando l’acceleratore a tavolette su uno storytelling che, senza sconfinare nell’autorialità pura, alza l’asticella delle possibilità del fumetto come mezzo espressivo per tutti.
Zero è forse il suo lavoro più riuscito, una contaminazione fra spy story e fantascienza il cui quadro generale si compone una tessera per volta, come un mosaico, rivelando numero dopo numero non soltanto una storia e un’ambientazione più complicate di quel che si pensava inizialmente, ma anche una riflessione filosofica di profondità progressiva, il tutto sempre molto fruibile e di grande intrattenimento. In tutto questo, Ales Kot si prende dei rischi. Il lettore fa un atto di fede nel seguirlo in un percorso narrativo disorientante, pieno di cambi di ritmo e di registri allucinanti, con episodi tiratissimi che mordono alla gola alternati a lunghi archi narrativi riflessivi, il tutto realizzato graficamente da una moltitudine di artisti che dà alla serie una disomogeneità dirompente ma che, contrariamente a quanto si potrebbe pensare, funziona alla perfezione. Anzitutto, perché Zero è divertente. Anche quando hai la sensazione di non star capendo niente e ti tocca fare un salto indietro di qualche pagina.
Non fa nulla, perché si fa rileggere agevolmente e senza stancare. E poi perché è brillante, la narrazione acchiappa e trascina anche solo per la curiosità di mettere insieme i pezzi e vedere dove va a parare. Zero è una serie che rispetta il lettore, perché l’autore tiene alta l’asticella sempre, sia a livello della pura qualità sia a livello delle idee brillanti. Tanto viene richiesto al lettore, una lettura attenta e partecipata, che tuttavia viene favorita da una scrittura trascinante e da disegni all’altezza.