Only Lovers Left Alive è un film del 2013, diretto da Jim Jarmusch.

Sorprendente vedere quanto la trama di Only Lovers Left Alive, ultimo film di Jim Jarmusch, assomigli a quella di Kiss of the Damned di Xan Cassavetes. Non stupisce più di tanto che le effusioni ammorbanti dei vari Twilight abbiano generato per reazione una progenie vampiresca più intellettuale e compiaciuta nella sua decadenza. In una parola: snob. Entrambi i film osservano la vita sentimentale di scafati vampiri e della riflessione degli stessi sulla propria eccentricità.

Nel film della figlia di Cassavetes e di Gina Rowland l’ambiente guardato al microscopio non poteva essere che quello degli attori off Brodway, così come con Jarmusch dietro la macchina da presa non si poteva che trattare la non-vita degli artisti intellettuali di New York. Le oltre due ore del film sono un po’ eccessive, sicuramente a volte il film perde totalmente di ritmo, ma si ha quasi l’impressione che il regista non voglia uscire mai da questo affascinante ritratto di musicisti/scienziati dannati per l’eternità, croce e delizia della foia di sangue.

Probabilmente è proprio così, l’atmosfera di Only Lovers Left Alive è squisitamente figlia di Miriam si sveglia a mezzanotte (The Hunger), ma lo sfondo è sempre quello dei personaggi jarmuschiani, sempre così entusiasti di parlarsi addosso e di ammettere che sì, è così dura essere cool però meglio così che essere degli sfigati.