Visioni. I racconti
Harlan Ellison, scomparso nel 2018, è stato uno dei più grandi autori di racconti della letteratura americana. Diciamolo subito, non ci devono essere dubbi. Uno scrittore come Ellison è davvero senza pari. Non solo nella letteratura fantastica, nella quale ha giocato un ruolo fondamentale, ma nella letteratura in generale. Non solo perché Ellison ha praticato tutti i generi (dal thriller all’eros, dall’horror al mainstream) e ha scritto per tutti i media creando storie uniche e potenti ma perchè la sua carriera ha pochi paragoni per molti aspetti. Ellison nasce nel 1934 e inizia a pubblicare già a fine degli anni quaranta diventando autore per le riviste e per la TV alla fine degli anni cinquanta. Da allora il fiume in piena della sua scrittura non si è più fermato per decenni. Di Ellison si contano più di 1500 tra racconti e novelle a cui vanno aggiunte sceneggiature per cinema (recuperate A boy and his dog), TV (The Outer Limits, The Alfred Hitchcock Hour, The Man from U.N.C.L.E., Star Trek, Babylon 5) e fumetti (Daredevil, Avengers, Hulk, Detective Comics) nonché articoli, recensioni e saggi su cinema, televisione e letteratura. Una carriera sterminata giocata con aggressività e sempre in lotta contro tutti, in primis gli editori che non pagano e che sfruttano gli autori. Per questo motivo e anche per un carattere tutt’altro che morbido Ellison era adorato dai lettori ma simpatico a pochi nell’ambiente letterario.
Ma ha spesso vinto le sue battaglie, come quella contro James Cameron che avrebbe preso dal suo racconto Soldato l’idea per Terminator. Ma soprattutto Ellison ha vinto ogni volta che si è messo a scrivere i suoi racconti fulminanti, dissacranti e incontenibili o quando ha curato antologie epocali capaci di cambiare il corso della narrativa di fantascienza come Dangerous Visions nel 1967. In Italia è sempre stato conosciuto e amato da pochi appassionati e pubblicato col contagocce forse anche per la difficoltà di tradurre una scrittura complessa e sempre impegnata a sperimentare, a tentare strade nuove senza ripetersi mai. Di Ellison, a fronte di una produzione sterminata, erano stati pubblicati solamente quattro libri in 55 anni, ovvero tre raccolte di racconti e una sceneggiatura, un vero record! Ora, finalmente, con Visioni. I racconti, Mondadori raccoglie quasi tutti i racconti pubblicati in Italia (andando a scovare anche quelli sparsi in numerose riviste e antologie introvabili) con traduzioni riviste o interamente rifatte in un volume degli Oscar Draghi Urania, la cui collana madre, ormai una vera e propria biblioteca del fantastico, ci ha regalato moltissimi gioielli e recuperi imperdibili come Sword & sorcery di Fritz Leiber o i cicli di Elric e Corum di Michael Moorcock.
Questo nuovo Drago, impreziosito da un lungo e pregevole saggio di Sandro Pergameno e da una bibliografia a cura di Andrea Vaccaro, è un libro che non può mancare nella biblioteca di qualunque appassionato di letteratura fantastica ma anche in quella di chi crede all’enorme valore del racconto breve. Perchè Ellison, se si eccettuano tre romanzi a inizio carriera, ha scritto solamente racconti, da quelli brevissimi alle novelle fino ad alcuni (rarissimi) romanzi brevi. Riteneva che i romanzi molto spesso fossero contraffazioni di mercato. Ellison al contrario di molti non ha mai allungato il brodo, non ha mai ceduto alla tentazione di vendere racconti gonfiati a romanzi. Ogni storia gli cresceva dentro per essere narrata nella dimensione in cui era nata e solo in quella, a dispetto di qualunque esigenza commerciale. Se siete di quelli che ritengono il racconto qualcosa costitutivamente di inferiore al romanzo questo libro vi farà ricredere. Leggete Non ho bocca, e devo urlare, La bestia che gridava amore al cuore del mondo, Un ragazzo e il suo cane (adattato anche a fumetti dal grande Richard Corben), L’uccello di morte o una delle mie preferite, Jeffty ha cinque anni. Queste storie di poche decine di pagine vi rimarranno dentro come se fossero migliaia.