Halloween Kills
2021
Halloween Kills è un film del 2021, diretto da David Gordon Green.
Davanti al nuovo Halloween del 2018 l’impressione di chi scrive era stata di occasione sprecata. Certo, qualunque urgenza tematica si potesse accampare il film sarebbe stato in ogni caso il pretesto per resuscitare uno dei brand più iconici e proficui dell’horror. Ma come Rob Zombie prima di lui, David Gordon Green sembrava avere qualcosa di personale da aggiungere alla mitologia della saga. Se il leader dei White Zombie aveva cercato di scavare dietro la maschera del boogeyman in cerca delle radici sottoproletarie su cui innestare il suo romanticismo redneck, nel film di Green Michael Myers e un’abbrutita Laurie Straude/Jamie Lee Curtis in modalità PTSD si scambiavano idealmente di posto, e stavolta era la vittima ad acquistare in profondità. Halloween Kills, che ricomincia in medias res lo stesso 31 ottobre in cui era ambientato il capitolo precedente, delude al punto da gettare la proverbiale ombra del dubbio anche su quest’ultimo. Forse il problema non era l’inesperienza di Green come regista di genere, bisognoso di rodarsi per amalgamare meglio un’esecuzione corretta ma anemica con tematiche lasciate un po’ a galleggiare in superficie.
Forse Green è davvero un pessimo regista e sceneggiatore di horror, oppure (le due cose non si escludono) quella superficialità era frutto di disinteresse, dell’inconsistenza nascosta dietro la patina di novità necessaria a rimettere al lavoro la gallina dalle uova d’oro. Anche come lavoro alimentare, però, questo sequel gratta il fondo del barile. L’idea che dovrebbe sorreggere Halloween Kills è quella di espandere l’inversione di ruoli dalla sola Laurie all’intera cittadina di Haddonfield, pronta al linciaggio del mostro al grido di “evil dies tonight” lanciato da un nerboruto e irriconoscibile Anthony Michael Hall (Breakfast Club), la cui trasformazione da king of the nerds a coatto da bar resterà probabilmente l’aspetto più memorabile del film. L’ambizione è da una parte espandere l’universo-Halloween ripescando quanti più personaggi dal cast di contorno dell’originale del ‘78 (i seguiti erano già stati obliati nel precedente capitolo) e dall’altra comporre un affresco sul binomio folla-follìa memore del j’accuse langhiano di Furia o ancor meglio M, dove la violenza collettiva si trova specchiata in quella del killer.
Senza queste pretese di rilettura autoriale, l’incompetenza di Green alle prese coi meccanismi di uno slasher classico farebbe forse tenerezza. Dovevamo capirlo quando sprecò clamorosamente le possibilità di sovversione offerte dagli accenni di gender swap del film del 2018. Per chiunque abbia visto un po’ di coltellate al cinema l’intera seconda parte di Halloween Kills sarà un pendolo che oscilla fra dolore e noia – la noia di una regia che è praticamente un bignami di ciò che è prevedibile, inefficace, fuori tempo massimo in un film del filone, il dolore che a farne le spese sia un mito dell’horror. Speriamo almeno che il vecchio Carpenter, come sempre cinicamente in produzione, abbia visto bei soldi. Ma non il film: potrebbe sentirsi male.