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Snowpiercier 3

2022
REGIA:
Christoph Schrewe, Erica Watson
CAST:
Jennifer Connelly (Melanie Cavill)
Daveed Diggs (Andre Layton)
Katie McGuinness (Josie Wellstead)

Il nostro giudizio

Snowpiercier 3 è una serie tv del 2022, ideata da Josh Friedman e Graeme Manson.

La fine della seconda stagione di Snowpiercer aveva lasciato un mondo felicemente aperto in cui parte dell’umanità rimanente era sulla Big Alice e l’altra, appunto, sullo Snowpiercer. Il gioco del gatto e del topo, che avrebbe sempre molto potenziale, era ridotto al minimo. Invece di assaporare la situazione speciale, la terza stagione fa uso per la prima volta di quello che probabilmente è il più grande errore ricorrente: un ritmo irreale. La modificata situazione di partenza è chiara: tutti sono uniti e vogliono raggiungere un obiettivo comune. E così i personaggi, invece di porre problemi esterni di fronte alla comunità sulla strada verso la meta, provocano artificialmente battaglie interne. Sfortunatamente, ciò accade in larga misura in un modo non solo goffo e ovviamente strumentalizzato, ma anche spesso estremamente superfluo. I personaggi non agiscono in modo coerente secondo la loro interpretazione precedente, gli sviluppi accadono in modo poco plausibile e alcune storie finiscono di nuovo dove erano iniziate dopo poco tempo, privandosi della loro ragion d’essere. Per non parlare di certi destini dei singoli personaggi… Il ritmo può ancora funzionare abbastanza bene quando si raccontano sequenze individuali, ma nel complesso la terza stagione di Snowpiercer ha un enorme problema di tempi.

Non c’è da meravigliarsi se si  inseriscono un sacco di inutili drammi di riempimento tra i pilastri effettivamente importanti della storia, che a loro volta poi non hanno abbastanza spazio per svilupparsi ed essere messi in scena in maniera consequenziale. Molte scene, soprattutto nella parte centrale, potevano tranquillamente essere evitate, sfruttando invece al meglio il potenziale del primo e dell’ultimo terzo della stagione. Le reazioni quando si guarda la serie vanno dal compiacimento al fastidio. Ma ciò non basta a sconsigliare la visione di questa stagione. In effetti, Snowpiercer ha stabilito un certo standard con lo sviluppo positivo dalla metà della prima alla fine della seconda stagione. Naturalmente, la storia non è mai stata estremamente ben congegnata e altamente complessa, ma almeno è stata raccontata in modo coerente. Di conseguenza, è difficile adesso stroncarla. Soprattutto perché la serie è riuscita a migliorare ancora almeno in un punto: l’estetica! Snowpiercer non è mai stato così bello come nella sua terza stagione.

Le riprese esterne, che difficilmente attraevano nella prima stagione, sono così ben fatte che non vorremmo finissero mai. Soprattutto, la cinematografia ha fatto un altro grande salto di qualità. Il gioco di luci e ombre, profondità di campo e prospettiva sono a un livello gradevole. E poi abbiamo l’episodio 7, molto sperimentale, che dimostra il coraggio di cambiare. Un vero peccato, quindi, che ci siano stati dei regressi. Inutili drammi, lungaggini, il ritmo della narrazione è probabilmente la più grande debolezza di questa stagione, che pure ha fatto passi da gigante nelle prestazioni. Si potrebbe dire che Snowpiercer non è mai stato così bello e non ha mai avuto così poco senso. Alla fine, ciò che resta, è una stagione con un’ambientazione insolita e molti personaggi interessanti, che ha un po’ di suspense, un po’ di fascino e qualche seccatura nel suo bagaglio. E con un sacco di potenziale sprecato.