Rogue River è un film del 2012, diretto da Jourdan McClure.

La nero crinita Mara (Michelle Page) va per immense distese boschive e lacustri visitate in gioventù per omaggiare le ceneri paterne che si appresta a spargere; manco a dirlo, incontra Jon (Bill Moseley), veterano del luogo, che si mostra subito disposto a introdurla in famiglia, alla moglie Lea (Lucinda Jenney, la migliore del lotto nonché compagna reale di Moseley), gravemente malata. Mara ne passerà di ogni: dai punti di sutura a crudo, a spettatrice di incontinenze notturne, a colate di liquidi ustionanti, fino a una squallida replica di ius primae noctis.

Siamo al cospetto di un torture porn rurale fuori tempo massimo, con troppi interni e troppo bui, tempi iper-dilatati, suspence latitante. E dire che alcuni nerd l’hanno definito un cult: come no, se gli unici shock sono la visione di un Jon in mutande ai piedi del letto o Lea che porta una parrucca… Tra l’altro, Rogue River decreta l’ennesimo abbassamento di scure sulla carriera di Moseley, e vien da mangiarsi le mani. Decisamente così non va.