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A Touch of Sin

2013
Titolo Originale:
Tian zhu ding
REGIA:
Jia Zhang-ke
CAST:
Jiang Wu (Dahai)
Wang Baoqiang (San Zhou)
Zhao Tao (Yu Xiao)

Il nostro giudizio

A Touch of Sin è un film del 2013, diretto da Jia  Zhang-ke.

Coloro che seguono il cinema di Jia Zhang-ke sin dall’inizio si sono ritrovati decisamente spiazzati dal brusco cambio stilistico impresso dal regista alla sua ultima fatica. Un cambio di registro formale che, per quanto netto, non risulta certo inatteso considerate le ultime prove del nostro.

Con A Touch of Sin, che sin dal titolo omaggia il capolavoro di King Hu A Touch of Zen, Jia Zhang-ke apparentemente cede alle lusinghe del cinema di genere, ossia a ciò che il pubblico dei festival s’aspetta dai cineasti orientali. In realtà le cose sono più complesse e il film molto più articolato di quanto non appaia a una prima e superficiale visione. In A Touch of Sin, le storie che Jia intreccia come in un caleidoscopio hanno come sfondo la regione dello Shanxi, comune anche a tutti gli altri suoi film.

Da qui il regista affronta temi e discorsi fra storia e mito, economia e politica. Stlizzato e con riferimenti all’opera cinese, il film è uno dei discorsi più forti e audaci sulla Cina di oggi. Sulla sua economia e sulle profonde trasformazioni ambientali e antropologiche che il capitalismo comunista di Stato ha prodotto.

A Touch of Sin può essere letto anche come un inesorabile conflitto fra una modernità tutta di superficie e una tradizione contadina lontana da qualsiasi forma di miglioramento sociale. Brutale e lirico, polistraficato e pieno di rimandi ai film precedenti del regista, A Touch of Sin è un’opera complessa che non si può affrontare in poche righe magari sentenziando che il regista ha voltato le spalle al suo lavoro precedente. Semmai Jia dimostra di essere una delle intelligenze cinematografiche sulle quali si può sempre contare quando si tratta di mettere in gioco certezze acquisite.