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La casa – Il risveglio del male

2023
Titolo Originale:
Evil Dead Rise
REGIA:
Lee Cronin
CAST:
Lily Sullivan (Beth)
Alyssa Sutherland (Ellie)
Morgana Davies (Danny)

Il nostro giudizio

La casa – Il risveglio del male è un film del 2023 diretto da Lee Cronin.

È quasi impossibile approcciarsi a La casa – Il risveglio del male, senza confrontarsi con la trilogia monolitica di Sam Raimi e soci, dall’ormai classico del 1981, passando per il quasi-remake La Casa 2 (1987) e il fantasy-horror L’armata delle tenebre (1992), fino al reboot di Fede Alvarez del 2013. Poi c’è stata la serie tv Ash vs Evil Dead (2015) con ben tre stagioni, a cementare definitivamente i Deadite di Sam Raimi nell’immaginario collettivo. Inutile girarci intorno, La casa è una di quelle saghe che oltre ad aver portato importanti novità nel genere che amiamo, ne ha anche decretato in qualche modo gli stilemi: gore e ironia, trovate filmiche irriverenti e un (anti)eroe, Ash Williams, diventato presto iconico grazie al carisma di Bruce Campbell, che in questo quinto film appare solo in veste di produttore, accanto a Raimi e Rob Tapert. Se Alvarez aveva drammatizzato il tutto, catapultandoci in una storia di dipendenze e mortificazioni, per rileggere in chiave contemporanea il classico di Raimi, Lee Cronin (Hole – L’abisso) si affaccia al franchise con un mood più classico. Cronin sa perfettamente cosa dare ai fan e lo fa nel modo più dignitoso possibile, senza osare né deludere troppo. Insomma, diciamolo, questo quinto capitolo è bello, è realizzato bene e getta secchiate di sangue in faccia, ma convince solo a metà.

Dimenticatevi lo chalet di montagna che diventa teatro di orrori e sangue, Cronin lo mostra solo all’inizio come indizio di un ipotetico sequel, ma sposta subito la storia a Los Angeles nella dimensione urbana di un fatiscente palazzo, dove un terremoto porta alla luce il Libro dei Morti nel caveau di una banca. Beth (Lily Sullivan), una tecnica delle chitarre in pausa tra un tour e l’altro, si scopre incinta nel cesso di un locale. Decide di far visita alla sorella maggiore Ellie (Alyssa Sutherland), che vive in un piccolo appartamento a rischio sfratto con i tre figli, Danny (Morgan Davies), Bridget (Gabrielle Echols) e Kassie (Nell Fisher). Sarà proprio Danny a scatenare il putiferio, risvegliando il demone direttamente dai solchi di un vinile. L’entità scatenata dal libro possiede Ellie e così inizia la mattanza. Dopo la premessa un po’ lenta, è qui che Cronin dà il meglio di sé e fa felice il fandom: sangue a fiotti, mutilamenti, frattaglie e liquami vari si alternano a jumpscare e richiami non solo alla saga, ma al cinema horror tutto, a partire dall’ambientazione urbana che ricorda molto quella del nostro Bava Jr di Demoni 2… L’incubo ritorna (e non solo quella, vedi il look dei demoni).

Il sangue nell’ascensore cita Shining, sulla scatola della pizza il logo porta il nome di Henrietta, la scena della possessione di Beth cita apertamente quella dello stupro nel bosco di Cheryl; la motosega ci fa rimpiangere il vecchio Ash Williams, per non parlare di Ellie posseduta  che si muove a scatti come gli spettri nipponici di The Grudge (il remake, prodotto da Raimi e la sua Ghost House Pictures). In qualche modo, Lee Cronin ci fa pensare che molto tempo è passato da quel film di più di 40 anni fa, che ha cambiato la vita non solo a Raimi, ma un po’ a tutti noi. Gli anni ottanta sono tornati da un pezzo, Ti West e Rob Zombie li hanno celebrati qua e là nel corso della loro carriera, e oggi che la nostalgia viaggia su Instagram a ritmo di reel, tocca anche a La casa fare i conti con le origini. Però manca qualcosa, quel virtuosismo lisergico di Raimi, quel cinema di quattro amici che per puro caso crea qualcosa di magico… Qualcosa che rimanga per sempre. Ecco, al film di Cronin manca quel qualcosa, ma le carte in fondo le ha tutte, bastava forse ricucire i pezzi insieme, proprio come il demone del finale, un miscuglio di teste, gambe e braccia. Una nuova creatura  deforme per una nuova generazione.