I misteri di Zagarol
Molte sono le leggende e le voci incontrollate che circolano sul conto del film di Cicero, come per tutti i cult che si rispettano...
Quanto di ciò che si tramanda a proposito di Ultimo tango a Zagarol sarà vero e riscontrabile?
Che Goffredo Fofi ne abbia detto bene, giungendo addirittura a preferirlo all’opera di Bertolucci, è un fatto: vedere per credere il documentario di Ciprì e Maresco dedicato a Franco Franchi e Ciccio Ingrassia: Come inguaiammo il cinema italiano (2004), in cui Bertolucci stesso, interpellato al proposito, ammette – con una boutade – di non avere mai visto la pellicola di Cicero per paura di poter scoprire che fosse meglio della sua.
Fofi, comunque, e chiunque altro intona peani a Ultimo tango Zagarol ne fa l’encomio oggi, perché contemporaneamente ai fatti è lecito dubitare siano mai stati formulati giudizi entusiastici da chicchessia. Ma davvero Francis Ford Coppola, allora (1973) in Italia per girare la seconda parte del Padrino, vide il film e se ne innamorò a tal punto da volerne acquisire la distribuzione per l’America – dove, peraltro, non risulta mai uscito, né theatrical né in video, anche se l’IMDB riporta, in astratto, il titolo di una versione internazionale Last Tango in Zagarolo
L’esistenza estera del film si spinse di sicuro, invece, in Grecia, in Germania (il Poppi cita un titolo: Der Spätzünder) e in Inghilterra (come The Last Italian Tango), e lì, se si sta a qualche rara critica anglofona recuperabile oggi in Rete, lo fecero a pezzi, giudicandolo “terribly unfunny”, (con un doppiaggio che i recensori stimano orrendo) e considerando Ultimo tango a Parigi di Bertolucci “a comic masterpiece” in confronto. Una variante della leggenda sul culto coppoliano del film, vuole che il regista ne conservi gelosamente una copia in 35 millimetri nella sua cineteca privata (altri attribuisce l’aneddoto a Robert De Niro, che avrebbe suggerito lui, a Coppola, di comperare il film per gli Usa).
Bernando Bertolucci, stando ad ulteriori leggende, all’epoca si sarebbe, eufemisticamente parlando, molto arrabbiato per la parodia di Cicero e soltanto i buoni auspici frapposti da Carmelo Bene avrebbero risparmiato alla produzione di Ultimo tango a Zagarol non meglio precisate ritorsioni di carattere legale. Quindi a seconda delle versioni, Bertolucci lo vide e non lo vide, si incazzò e non si incazzò… Giudicato dalla censura meritevole del divieto ai minori di 14 anni e bollato con il IV dai recensori del Centro cattolico, come “gravemente offensivo” della morale, il film di Cicero sopravvive in edizioni vhs/dvd che non vanno esenti da tagli, a differenza delle emissioni televisive integrali. Sembra comunque certo che Franchi avesse avuto modo di pentirsi di avere accettato il ruolo e di essersi mostrato nudo de retro (grandiosa la scena in cui la Beswick, facendo il verso a Brando, si taglia le unghie e si avvicina a Franchi per sodomizzarlo col dito: «Ahoooooooooooo!»), una performance che gli avrebbe fruttato un nugolo di richieste per partecipare a filmetti scollacciati e persino a dei porno.