The War and a Woman
2013
The War and a Woman è un film giapponese del 2013
Due personaggi. In un Giappone in declino al termine della Seconda Guerra Mondiale, una prostituta decide di dedicarsi a un solo uomo, uno scrittore; d’altra parte, un soldato mutilato dalla guerra non riesce più a vivere con la propria famiglia, scoprendo di riuscire a provare eccitazione sessuale soltanto con lo stupro.
Hanno abbandonato la sala in molti (soprattutto donne) durante la proiezione di The War and a Woman, e non si fatica a capirne il perché. Storia di stupri e violenze che sfociano nel sadismo, il film di Junichi Inoue guarda al cinema del suo compianto mentore e maestro Wakamatsu (del quale fu assistente alla regia), per portare sullo schermo le conseguenze degli orrori della Seconda Guerra Mondiale. C’è una prostituta che continua a inseguire il piacere pur sapendo di non poter raggiungere l’orgasmo, e c’è un reduce con un braccio solo che violenta e strangola le giovani donne del paese.
Inoue in The War and a Woman non si ferma dinanzi a nulla, costringendo lo spettatore a venire a patti con la violenza (fisica, verbale e psicologica): guarda a modelli alti (Nagisa Oshima e, nella “dichiarazione” finale, addirittura il Chaplin di Monsieur Verdoux) e rischia di subire la fascinazione di ciò che mette in scena con qualche lungaggine di troppo. The War and a Woman perde così parte della sua efficacia, diluito com’è entro uno svolgimento ossessivo e volutamente ripetitivo, urlando un messaggio disperato che però non brilla per originalità. Nonostante ciò rimane un film di quelli che colpiscono a fondo, nel bene o nel male.