Featured Image

Percoco – Il primo mostro d’Italia

2023
Titolo Originale:
Percoco - Il primo mostro d'Italia
REGIA:
Pierluigi Ferrandini
CAST:
Gianluca Vicari (Percoco)
Laura Gigante (Maria)
Federica Pagliaroli (Angela)

Il nostro giudizio

Percoco – Il primo mostro d’Italia è un film del 2023, diretto da Pierluigi Ferrandini.

Leggiamo il titolo, e subito pensiamo ad una clamorosa topica degli specialisti della comunicazione: Percoco – il primo mostro d’Italia. Ma quando mai? Per rimanere al cinema, è delittuoso ignorare ad esempio Girolimoni, il mostro di Roma, capolavoro di Damiano Damiani, che inquadrava una delle manipolazioni più eclatanti di indagini ed opinioni pubblica, occorsa agli albori del ventennio. A detta della produzione, tuttavia, il riferimento al primato della mostritudine, in un contesto nazionale e non locale, intende riferirsi al primo clamoroso caso di stragismo familiare di un’Italia che mutava – accadde nel 1956 -, si scrollava di dosso, a fatica, le ultime macerie della guerra e si avviava, con passo incerto e cervello bipolare, sulla strada dello sviluppo economico, industriale e sociale. Percoco è primariamente un gran bel romanzo di Marcello Introna, edito da Mondadori. Introna racconta che intercettò questa storia ai tempi del delitto Scazzi, in un trafiletto insulso di un quotidiano free press, e pensò di mettersi a raccogliere idee per un cortometraggio. Solo che raccogliere significò consultare gli atti processuali, circa 5.000 pagine, e quello che inizialmente era pensato come un soggetto, divenne quasi spontaneamente un romanzo. Una storia di (de)formazione, “la bibbia di un disadattato” come qualche giornalista ha felicemente affermato.

Un ragazzo non più giovanissimo Franco Percoco, una via di mezzo tra un bamboccione ante litteram e uno psicolabile: a seguito di un esame universitario andato in malora, stermina la famiglia – padre, madre, fratello down -, occulta i corpi in camera da letto e si dà alla bella vita per una decina di giorni, spendendo tutti i risparmi dei suoi tra mignotte, bei locali, vestiti sartoriali e corse in auto. Quello di Percoco è un piano di fuga, sì, ma dalla realtà: distacco traumatico da una classe sociale tutta sacrificio e lavoro, proiezione in un sogno italiano fatto di balocchi, nani e ballerine. Un sogno senza via di uscita, in lenta inesorabile decomposizione. Il contesto è squisitamente provinciale: siamo nella città di Bari, provincia levantina sui generis, che da sempre coltiva velleità di signorile grandeur, celando più di un lato oscuro. Il senso della Bari d’antan è meritoriamente colto dal regista e sceneggiatore Pierluigi Ferrandini – da una vita compagno d’arte di Sergio Rubini – a partire dall’incipit: la strage resta fuori campo, si fa metafora, immagini di repertorio restituiscono la furia della mareggiata che distrugge il lungomare in quella notte fatale. Il mare diventa l’acqua che zampilla dalla doccia, su Franco che ha fatto quello che doveva fare ed ora, alla luce corrusca del nuovo giorno, come fresco di nuovo battesimo, varca il portone del suo palazzo e va a mettere le mani sulla città.

Percoco è Gianluca Vicari, attore di grandi mimica ed espressività totalmente in parte nel rappresentare la deriva di un personaggio così complesso. Ferrandini lo immerge nella luce liquida di atmosfere oniriche, stranianti, guardando audacemente al noir langhiano ed all’espressionismo tedesco. Le tappe della discesa agli inferi sono scandite dalle intrusioni in casa dei vicini insospettiti, una pletora di persone così per bene da mettere i brividi, dagli incontri con la fidanzata alternati alle viste ai postriboli, dalle cene in un ristorante chic vista mare e vista Bari. È qui che il film si eleva davvero, Percoco vestito di nuovo in mezzo ai fantasmi dell’alta società, come se fosse Jack Torrance, come se fosse l’Overlook. Se la narrazione a volte è troppo cadenzata, peccando di semplificazione in alcuni snodi narrativi, la ricostruzione storico-iconografica è monumentale, in location reali e in teatri di posa, forte di un budget inusuale per un film d’esordio. Ferrandini ha una bella visione di cinema, e riesce a farcela arrivare.

Il film è disponibile da sabato 25 maggio in esclusiva su Raiplay