Padre Pio
2022
Un film caravaggesco Padre Pio di Abel Ferrara, con tanto buio e poca luce, scarso amore e troppa morte e tutto quel dolore che trasuda anche nei momenti di calma apparente. Non solo sacro. Perché nella personalità di un santo si cela tutto il profano dell’umanità. Anche l’esperienza dell’Inferno della vita, perché la vita è spesso l’Inferno. Questo il vero grande miracolo dell’uomo Francesco Forgione, noto ai più come Padre Pio, santificato nel 2002 da Papa Giovanni Paolo II: portare la croce della cieca umanità che guarda al divino, aldilà del bene e del male. Sembra esserne consapevole il regista newyorkese, che dedica al mistico di Pietralcina l’omonimo film, presentato a Venezia nel 2022 alla Mostra internazionale d’arte cinematografica e da giovedì 18 luglio 2024 al cinema. A vestire i panni del Santo, in un’intensa interpretazione, la star internazionale Shia Labeouf, adorato dalle ragazzine, la cui unica pecca è quella di essere troppo bello rispetto all’originale.
Ambientato nel 1920, alla fine della Prima Guerra Mondiale, il regista ritrae i primi anni del cammino spirituale del noto frate cappuccino, il suo ministero a San Giovanni Rotondo e le vicissitudini che lo legano agli abitanti del luogo. Ma più forte del racconto umano, intriso di visioni di Gesù Cristo, della Vergine Maria e del Diavolo in persona, si fa strada la dimensione mistica, dove cielo e terra s’incontrano: per chi ha fede, nel momento in cui l’amore di Dio si rende visibile oppure, più semplicemente per tutti, quando accade il miracolo.La religione ha bisogno di un contesto in cui calarsi e di un presente con cui confrontarsi per avere un senso, annunciazione di un futuro spirituale in cui nascondere le speranze in attesa di una rinascita sociale.
Padre Pio rappresenta l’esperimento umano paranormale più riuscito del secolo scorso. Accanto a lui, tra quelli noti, solo Natuzza Evolo, la mistica di Paravati. Ma lei è una donna e si sa bene che, in quanto tale, in un ambiente cattolico non gode di pari dignità. Abel Ferrara racconta in Padre Pio anche la storia controversa di quei giorni maledetti del primo dopoguerra e lo fa con la grazia di chi non deve dimostrare nulla. Perché se c’è una complessa personalità rock nel mondo del cinema, quella è la sua, assoluta anche nella dimensione religiosa. Lui che, oltre ai più noti Ms.45 (1981), King of New York (1990), Bad Lieutenant (1992) e The Funeral (1996), nel 1976 dirige il film pornografico Nine lives of a wet pussy. Lui che nel 1979 genera per la prima volta un seguito di culto con il suo film The Driller Killer (1979), uno slasher urbano su un artista, da lui stesso interpretato, che vive una follia omicida con un trapano elettrico. Amen e così sia.