Greedy People
2024
Greedy People è un film del 2024, diretto da Potsy Ponciroli.
C’è un poliziotto al primo giorno di servizio nella piccola città di Providence. Will (Himesh Patel) si appresta al suo training day, lasciandosi dietro la moglie incinta Paige (Lily James) e l’ambizione di una vita più tranquilla del recente passato; Will però si sveglia con un occhio rosso, niente di grave, gli è scoppiato un capillare. La sclera iniettata di sangue è un segnale, un presagio, l’indizio che qualcosa può andare storto… Così il principio di Greedy People (gente avida), il film di Potsy Ponciroli presentato alla Festa di Roma 2024 nella sezione Progressive Cinema. Prima di questa scena, c’è un teaser fondamentale: il capo della polizia Murphy interpretata dall’attrice nera Uzo Aduba parla in voce fuori campo, facendoci conoscere la sua perdita – un figlio – e dissertando sull’inspiegabilità degli eventi a venire. La scrittura della figura ricorda da vicino lo sceriffo Bell di Non è un paese per vecchi, ossia l’autorità che narra i fatti sentendosi fuori tempo e luogo, sottolineando l’assurdo della vita, anche se qui l’atmosfera è molto più edulcorata rispetto al congegno implacabile di McCarthy.
Comunque, la dinamica si innesca e l’intreccio parte: Will fa conoscenza della sua guida, l’agente Terry Brogan (incontenibile Joseph Gordon-Levitt), tanto esperto quanto scorretto, che passa il tempo a scroccare colazioni nel paese e a scopare con l’amante cinese in orario di lavoro. Bisogna trovarsi un hobby, sostiene, perché qui non succede mai niente… Invece qualcosa succede. Mentre Terry è preso a unirsi con l’orientale, il novellino Will risponde a una chiamata in casa di una ricca signora: per un equivoco si scontra con la dama e nella colluttazione accidentalmente la uccide. Quando, post-orgasmo, arriva il partner sul luogo del disastro scoprono che una cesta nasconde migliaia e migliaia di dollari in contanti… Perché allora non inscenare una rapina e intascarsi il malloppo? Detto, fatto. Peccato che il ricco marito della defunta aveva già organizzato il suo omicidio, la grana nascosta era il pagamento per il sicario; la coppia Will-Terry l’ha solo anticipato di poco, e sarà inevitabilmente ricercata dal killer… Poi intervengono altri accadimenti, che coinvolgono tutti i personaggi per quasi un paio d’ore, a partire dalla femmina incinta, ma basta questo per suggerire di cosa stiamo parlando.
Greedy People è un falso noir che degenera in black comedy, perché si ammazza parecchio ma il comico è il registro primario, con alcune incursioni nel puro crime, soprattutto nella dinamica dei delitti che a tratti diventa quasi coreografia. Da parte sua Ponciroli è uno che frequenta i generi, come attesta il precedente western Old Henry, molto buono, e continua qui nella sua strada di battere strade già battute. C’è il pasticcio cosiddetto coeniano, ovvio, l’intrigo tra personaggi tutti più o meno stronzi e meschini, ad eccezione della citata Murphy che fa da sentinella contro l’idiozia umana; c’è un occhio rosso come correlativo oggettivo della storia, che si gonfia sempre di più e fa sempre più schifo (“Sembra il buco di culo di un gatto!”). E soprattutto c’è la metafora portante, angolare, già tutta racchiusa nel titolo: persone avide, appunto, laddove la grettezza e la rapacità della nostra razza conduce al bagno di sangue. Come sempre, in centinaia di film. Greedy People però ha dalla sua l’intelligenza di evitare la morale, non fa mai la lezioncina, anzi punta forte sul meccanismo, si mantiene divertente e indiavolato fino all’ultimo.