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Saturday Night

2024
REGIA:
Jason Reitman
CAST:
Gabrielle LaBelle (Lorne Michaels)
Cory Michael Smith (Chevy Chase)
Matt Wood (John Belushi)

Il nostro giudizio

Saturday Night è un film del 2024 diretto da Jason Reitman.

90 frenetici minuti di preparazione della prima puntata dell’iconico show dal vivo che rivoluzionò la televisione americana con il suo umorismo surreale, anarcoide, irriverente, d’avanguardia, e al tempo stesso popolare, che lanciò comici del calibro di John Belushi, Dan Aykroyd, Andy Kaufman, Chevy Chase, Billy Crystal e tanti altri. Un’ora e mezza di follia e parossismo, con un intrecciarsi di storie, situazioni, personaggi e dialoghi dal ritmo altmaniano, partendo da un piano-sequenza che immerge lo spettatore nel confuso microcosmo degli studi della NBC, la notte dell’11 ottobre 1975. Fortino della tv generalista conquistato per la prima volta da dei giovani indipendenti e strafottenti che riuscirono a svecchiare l’ammuffita Tv per famiglie di Milton Berle, volto popolarissimo della tv anni ’60, rappresentato in modo laido e davvero sgradevole da un efficace J. K. Simmons. Per l’intrepido produttore e ideatore dello show, Lorne Michaels (interpretato dal Gabriel LaBelle di The Fabelmans) saranno 90 minuti di pura angoscia e altrettanta spavalda esaltazione, tra artisti bizzosi che danno di matto, si accapigliano in risse e poi scompaiono (facile immaginare di chi stiamo parlando), problemi tecnici catastrofici, lama (i quadrupedi peruviani, proprio loro!) che si aggirano indisturbati per lo studio e sordidi produttori (Willem Dafoe col suo volto luciferino) che apparentemente incoraggiano per poi demolire.

La somiglianza degli attori e, soprattutto delle loro mise, con i loro corrispettivi reali dell’epoca si mantiene in un giusto equilibrio tra imitazione e reinterpretazione: in particolare risultano convincenti il John Belushi di Matt Wood, il Chevy Chase di Cory Michael Smith e soprattutto l’Andy Kaufman di Nicolas Braun, personaggio che sembrava ormai ipotecato dalla superba interpretazione di Jim Carrey in Man on the Moon, che qui trova nuova linfa. Da sottolineare che Braun interpreta anche Jim Henson, il creatore dei Muppets nonché di Dark Crystal e Labyrinth, che in quel contesto, con i suoi strani pupazzi, veniva trattato come il nerd incompreso della situazione.Tra dialoghi scoppiettanti alla Aaron Sorkin, l’esaltazione di un momento irripetibile della Tv, non solo americana, il timing scandito dai minuti che mancano all’inizio della messa in onda, Jason Reitman riesce a mettere a segno un film costruito interamente sull’attesa di vedere una performance che non vedremo, concludendosi infatti, dopo 90 minuti consumati in Real Time, con l’inizio della trasmissione, di cui ci sarà permesso gustare solo il primo sketch. Ma in quell’ora e mezza è stato condensato tutto lo spirito irriverente dello Show ideato da Michaels, tra improvvisazioni e momenti surreali che sintetizzano e riepilogano i momenti migliori della prima stagione dello spettacolo, in un reenactment che romanza ciò che è realmente successo in quei sorprendenti minuti, ma al tempo stesso restituisce l’essenza e la verità di un gruppo di folli giovani che volevano distruggere una Tv ormai al capolinea, per realizzare qualcosa di nuovo e controcorrente, in sintonia con il loro tempo.