Witches
2024
Witches è un film del 2024 diretto da Elizabeth Sankey.
Che alcune delle fantomatiche streghe, apparse qua e là, nel corso dei secoli, non siano mai state davvero tali, non è un mistero. La società, e soprattutto la società patriarcale, ha sempre avuto il bisogno di creare falsi miti, mostri e streghe da demonizzare e condannare in nome di una non meglio identificata “pulizia sociale”. Questo, la regista inglese Elizabeth Sankey lo sa, e tenta di tracciare, con l’aiuto di scene di film horror e testimonianze attuali, una storia che parla di patologie perinatali per andare indietro nei secoli, quando molte di queste patologie – depressione, ossessioni, disturbi mentali più o meno gravi – venivano associate alla possessione e alla stregoneria.
La regista prende spunto dalla sua storia personale: la depressione post partum, per scrivere un racconto corale, a più voci.
Mentre altre madri festeggiano con gioia l’arrivo di un figlio, Elizabeth ha una reazione completamente diversa, sente una profonda distanza tra lei e suo figlio, una distanza che presto si tramuta in qualcosa di più sinistro, un terrore che la spinge a pensare di poter fare del male a se stessa e al suo bambino. La Sankey attraverso un racconto per immagini e voci tenta di unire come in una fiaba tante storie diverse, di ieri e di oggi, in cui la figura della donna e il suo ruolo, l’identità e il corpo femminile, sono il fulcro di un’unica storia, una storia che vuole le donne tutte uguali, tutte madri e tutte mogli, perfette come l’esercito di donne robot de La fabbrica delle mogli (1975).
Il volto di Elizabeth, che a tratti sembra davvero uscita dalla Tanz Akademie di Suspiria, si unisce al volto di tante donne di celluloide: Winona Ryder di Ragazze interrotte, Mia Farrow di Rosemary’s Baby, e poi Barbara Steele, Isabelle Adjani, Virginia Stuart, Cher, e tantissime altre streghe famose. Un coro infestato universale, contro l’urlo soffocato dalla società, spesso maschile, che annienta tutto quello che non riesce a comprendere, ad assimilare e persino ridurre a stereotipo.
Witches è un documentario delicato e sensibile, che trova nelle sue imperfezioni la sua vera voce, una voce potente che non accetta mediazioni, che scalcia per essere ascoltata.