Firefly 1 è una serie tv del 2002, andata in onda per la prima volta in Italia nel 2006, ideata da Joss Whedon.

River Tam, personaggio di Firefly, è una splendida metafora della serie stessa: non la vedi abbastanza a lungo perché il suo potenziale si realizzi, ma capisci perfettamente di avere di fronte qualcuno (qualcosa) di speciale. Firefly è una serie ambientata nello spazio, con dei contrabbandieri ribelli che hanno più senso etico di quel governo che sfidano quotidianamente, un equipaggio in bilico tra la famiglia disfunzionale e la squadra di guerriglieri-cowboy; Mal è il pilastro del gruppo, padre e capitano e fratello maggiore di una scombinata squadra di suoi coetanei; River è il mistero, la ragazza vittima di qualcuno che voleva renderla troppo speciale per il suo stesso bene.

Il volo della Serenity, astronave di trasporto di classe Firefly nonché protagonista indiscussa della serie, è interrotto, scombinato, portato fuori rotta dal network che lo trasmetteva: la Fox ha fatto di tutto, dal cambiare l’ordine agli episodi al trasmetterli a orari improbabili senza un minimo di promozione, purché il prodotto in cui non credeva venisse cancellato. Il risultato sono quattordici degli episodi più belli che un network broadcast abbia mai trasmesso, avvincenti e ricchi di storia e di domande ma, soprattutto, ricchi di cuore; un seguito di irriducibili fan che ha consacrato Firefly a serie simbolo, un cult a tutti gli effetti.

Un po’ come per i martiri, è facile mettere Firefly su un piedistallo: è vittima dell’incomprensione di un potere più forte, ha trovato la maggior parte dei seguaci dopo la sua “morte”, e anche per questo è riuscita a veicolare dei messaggi come nessun’altra serie ha fatto. Il film conclusivo, Serenity, uscito per miracolo nelle sale qualche tempo dopo, è riuscito solo in parte a raccontarci cosa River e Firefly sarebbero diventate: non se ne va la sensazione di essere rimasti un po’ orfani della migliore tra le creature di Whedon.