È opportuno che avvengano scandali

... Anche se poi tutto cambia perché tutto resti uguale
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Il sito Open, fondato da Enrico Mentana e diretto da Franco Bechis, non si limita a farci sapere che il produttore Marco Perotti della Coevolutions di Roma ha incassato dallo Stato, grazie alla Tax Credit, 863 mila 595 euro destinati a un film inesistente, Stelle della notte, per altro “diretto” da un presunto assassino di compagna e figlioletta, ma anche che Perotti è stato finanziato dallo Stato per 4.240.624,60 euro in 2 anni. E che di tredici finanziamenti pubblici ottenuti per 12 film, uno solo è stato realizzato, ovvero Regine di quadri di Anna Testa. Quanto al (vero) film Anna, invece, l’ex presidente della Rai Roberto Zaccaria ha dichiarato a la Repubblica: «Perotti è stato solo “il nostro braccio operativo”». Braccio operativo? Le colpe, comunque, sono antiche. L’art. 28, abrogato e sostituito con la legge 220 del 2016, che compendia la Tax Credit, «è stata una geniale e straordinaria invenzione del legislatore» secondo l’allora dg Cinema Gaetano Blandini. Basta sfogliare l’elenco dei registi…». Sfogliamoli: Allonsanfan dei Taviani, Ecce bombo di Moretti, Una gita scolastica di Avati, Partner di Bertolucci, Marrakech Express di Salvatores, La stazione di Rubini, ottimi film. Mi pare, però, un ragionamento simile a quello della macabra barzelletta dell’uomo che precipita dal decimo piano di un palazzo e, una volta raggiunto il quinto, dice a se stesso: fin qui tutto bene. Già, dal quinto piano fino allo schianto ci sono Gli argonauti del Pacifico o Il dottor Follia di Giampaolo Santini (7 finanziamenti) o Cattive ragazze della Ripa di Meana. Solo per fare qualche esempio.

E, infine, dallo schianto al buco nero, ci sono 484 film censiti dei quali solo 44 appaiono in regola e altri 24 si sono persi nel nulla. I produttori avrebbero dovuto restituire il maltolto, peccato che 84 film non siano mai stati distribuiti e una dozzina siano stati bollati dalla Banca Finanziatrice (da sempre la BNL) come “operazioni in perdita”. Di questi, ben 198 sono finiti in tv-free per i quali lo Stato non ha guadagnato il becco d’un quattrino. Questi sono i dati, ufficiali, di allora. Poi è arrivata la Tax Credit (legge 220/2016) «un credito d’imposta che le imprese di produzione possono utilizzare per compensare debiti fiscali, incentivando gli investimenti nel settore». Recentemente il ministro Giuli ha firmato la revoca di 66 milioni del succitato credito d’imposta. Ci voleva un duplice omicidio per attivarsi? Altri tempi quando – raccontano Fofi e Faldini – Vittorio De Sica trovò Roberto Rossellini e Sergio Amidei seduti su un gradino, in via Bissolati, e chiese ai due amici: «Che fate?». E loro: «Cerchiamo soldi. Non abbiamo soldi per tirare avanti il film…». “Il film” era Roma città aperta.