Badges of Fury è un film del 2013, diretto da Wong Tsz-ming.

Che figata ‘sto film, nonostante le antipatie mestruate che si è preso da ogni angolo del mondo. In verità Badges of Fury è giocattolone che imprime in sé una certa libertà tanto cara al cinema hongkonghese più ricreativo, scorrendo senza pietà tra lo slapstick e il trash, la commedia demenziale e l’action cartoonesco.

Non si bada ai limiti degli effetti speciali, i corpi sono fatti di gomma e plastilina, tantoché Jet Li è un personaggio totalmente privo di senso, e piazzato lì giusto per scazzottare quasi come fosse una parodia di se stesso. Eppure, le botte super-eroistiche sono coreografate nientedimeno che da Corey Yuen, e il regista Tsz Ming Wong inquadra tutto come il più sborone dei tecnici.

Badges of Fury scorre quasi con nostalgia, in questo inseguirsi di misteri su uomini morti in circostanze strane e con un sorriso fra le labbra. City Hunter o puro brodo a gettoni, in una dimensione dove nessuno si prende mai sul serio, fra battute malriuscite e godurioso fascino del bilico borderline. Fino a quel finale che sa di sequel: noi approviamo.