The Station
2013
The Station è un film del 2013, diretta da Marvin Kren.
Nelle Alpi tedesche dei ricercatori scoprono che un ghiacciaio perde un liquido che sembra avere ripercussioni sul DNA della fauna locale, generando mostri assassini.
Come in un classico dell’ecovendetta di William Girdler, anche nel secondo film del regista di Rammbock, le bestie aggrediscono e ammazzano gli uomini ad alta quota. E se in Future Animals era un buco nell’ozono a generare il soqquadro, in The Station (titolo originale Blutgletscher, “ghiacciaio di sangue”) il responsabile dell’apocalisse è un’essenza cremisi che trasuda da rocce millenarie a 12.000 metri, sulle Alpi, nei pressi di una stazione per il monitoraggio del clima.
I mostri sono ibridi tra varie specie, di preferenza con morfologia insettiforme, poiché la sostanza misteriosa teratogenica ricombina la creatura predatrice con il dna di ciò di cui si nutre, dando vita a un terzo essere che è un po’ dell’uno e un po’ dell’altra. E gli insetti sono facili da creare come effetti – Kren abdica al digitale in favore di trucchi live e ciò va a suo maggior merito – mentre i mammiferi e gli uccelli danno qualche difficoltà (ci sono, anche se li vediamo poco, una volpe e un’aquila mutate che richiamano La cosa di Carpenter). Funziona bene ma va fatto decantare, perché ho il sospetto che sia anche meglio di come appare alla prima visione.