The Walking Dead – Stagione 5
2014
The Walking Dead – Stagione 5 è una serie tv del 2014, andata in onda per la prima volta in Italia nel 2014, ideata da Robert Kirkman e Frank Darabont.
Un anno fa, sulle pagine cartacee di Nocturno 136 facevo il punto su The Walking Dead al midseason finale della stagione 4. Un giudizio piuttosto freddo, viste le grandi aspettative seguite ai proclami estivi del Comic Con, ma comunque moderatamente fiducioso verso i restanti episodi. Speranza vanificata da una seconda parte assai deludente, eccezion fatta per i soliti colpi con cui Kirkman continua a fregare chi ogni volta è pronto a mollare, convincendolo ad andare avanti un altro po’ (vedasi la – notevole – vicenda delle due bambine affidate a Carol). Quello che sorprende e fa sorridere (o rattristare) è che dodici mesi dopo, in The Walking Dead – stagione 5 il deja-vu la fa da padrone. Anche stavolta, infatti, si è ripartiti col botto (di ascolti, col record assoluto di quasi 18 milioni di spettatori, e in senso letterale, con l’assalto al Terminus) e si è scelto – molto saggiamente – di riproporre fedelmente un passaggio fondamentale del fumetto (sempre irraggiungibile per scrittura e qualità) negli episodi 5×02 e 03, introducendo il tribolato Padre Gabriel e concludendo la vicenda dei cannibali, dalla quale emerge l’inquietante nuova natura di Rick (unico personaggio carismatico e degnamente interpretato), pronto a tutto per proteggere la sua famiglia.
Ma le cose buone di The Walking Dead – stagione 5 si fermano qui. Innanzitutto il Terminus. L’agognata meta su cui era imbastita l’intera season 4 (drammatico cliffhanger compreso) viene sbolognata in pochi minuti già nella 5×01 con una facilità disarmante, grazie all’arrivo di un deus ex machina in modalità Rambo. Poi il gruppo nuovamente diviso (tra chi cerca la cura e chi resta per ricostruire), la miglior garanzia di un ritmo spezzato e sfilacciato, al seguito di personaggi oltretutto monodimensionali, a cui vanno aggiunti due episodi flashback, prima su Abraham il rosso e poi su Carol, dalla sua cacciata con disonore dal gruppo all’incontro con Daryl per andare alla ricerca Beth. E proprio la storia della biondina rapita, che occupa gli ultimi episodi della prima tranche, è un’ulteriore nota dolente. Ideata appositamente per il serial, segue le giornate di un gruppo di poliziotti “finti cattivi” che si è costruito un suo ordine (ricorrono addirittura a qualche sopruso…) per sopravvivere, e solo la tragica conclusione della 5×08 (peraltro spoilerata senza remore in rete dalla stessa AMC) riesce a suscitare un qualche interesse, alla fine comunque più meramente sentimentale che per l’effettiva portata nel quadro generale.
La ripartenza di febbraio, che come previsto ha catalizzato milioni di spettatori davanti agli schermi (15.6 milioni per la 5×09, maggior ascolto USA del 2015 fino ad ora), non si segnala purtroppo per alcunché, anche se qualche spiraglio di sole è apparso all’orizzonte. Da fedele lettore del fumetto, l’arrivo del “misterioso” Aaron e la menzione di Alexandria hanno infatti riacceso la speranza di assistere nella seconda parte di stagione a quello che è sulla carta (disegnata…) un ciclo davvero ricco di scintille. I want to believe, come diceva ostinatamente qualcuno…