Ash vs The Evil Dead
Bruce Campbell rimette in moto la sega elettrica
Dopo l’apparizione delle prime immagini ufficiali dal set di Ash vs The Evil Dead, il fandom si è messo in fibrillazione. Perché ora, tangibilmente, c’è qualcosa di cui discutere che non siano solo chiacchiere. C’è l’immagine di Bruce Campbell, con camicia azzurra e motosega solidale con il braccio destro, la faccia coperta di sangue, che promette un gran bene. E ci sono le affascinanti immagini del Necronomicon versione 2015 – pubblicate qualche giorno fa su Entertainment Weekly e su Twitter dal regista Michael J. Basset – che a differenza di quanto aveva fatto Fede Alvarez nel remake della Casa, che gli aveva cambiato nome in Naturom Demonto, (e nessuno ha mai capito cosa volesse dire, forse nemmeno Alvarez), in Ash vs Evil Dead si chiamerà sempre Necronomicon e conterrà i disegni e le formulazioni esoteriche canoniche. Di qui al prossimo autunno, quando Ash vs Evil Dead debutterà sul canale americano Starz e nell’arco di dieci episodi ci racconterà le mirabolanti e (si spera) sanguinarie imprese di Campbell contro le legioni dei non-morti, si sprecheranno le ipotesi, le congetture, le speranze e i voti – non quelli che si prendono a scuola ma quelli che si formulano agli dei, che nel caso di specie sarebbero più auspicabilmente dei satanassi. Della storia si sa poco, anzi niente, e le dichiarazioni rilasciate da Campbell si adattano alla qualunque.
Così, nella penuria di notizie, ci consoliamo e ci trastulliamo con il ricordo dell’ultima volta in cui Ash aveva imbracciato la motosega da una parte e la doppietta dall’altra per scontrasi con Il Male: succedeva nel 1993, nel glorioso L’armata delle tenebre, al termine del quale Ash tornava a fare il commesso pronto a ritirare fuori il fucile quando soffiasse aria di stregoneria. Questo, almeno, nella versione più diffusa. In un’altra variante del finale, Campbell arrivava nel futuro scoprendo che la Terra era stata messa a soqquadro dai demoni. C’era un’ulteriore variante possibile, favoleggiata, vagheggiata e chissà quante volte proiettata nel cinema della propria mente da tanti appassionati, in cui l’eroe si risvegliava a bordo di un’astronave e si preparava a fronteggiare le peggio nefandezze nello spazio siderale. Fatto sta che un Evil Dead 4, alla fine della fiera, Raimi e Campbell non sono mai riusciti a quagliarlo. E fino al 2007, quando durante il tour promozionale di My name is Bruce, l’attore cominciò a riseminare il dubbio di un possibile quarto capitolo, nessuno sperava più di rivedere Ash, imbolsito e con la panza, armare la motosega.
Raimi, dal canto suo, si mise a raccontare che aveva in mente di scriverlo, insieme a suo fratello, questo benedetto o maledetto numero 4. Ma pare che una volta presa in mano la penna, non siano riusciti ad andare oltre pagina 9 dello script. Poi è arrivato il remake della Casa (brutto, anzi orrendo) di Fede Alvarez a concentrare le energie di tutto e di tutti e per un po’ si è persa di vista l’idea di resuscitare l’Ash originale. Che adesso invece è tornato sul plateau di combattimento, in Nuova Zelanda, insieme a Lucy Lawless, Mimi Rogers, Jill Marie Jones, Dana De Lorenzo, Hemky Madera e Ray Santiago, per la bellezza di dieci episodi, scritti dai fratelli Raimi e da Tom Spezialy e diretti, oltre che dallo stesso Sam Raimi (per ora è certo uno, forse il pilot), da Michael Hurst e Rick Jacobson. Groovy!