“Boia, maschere e segreti: l’Horror italiano degli anni Sessanta”
In questo documentario Steve Della Casa ripercorre la storia di uno dei generi più pervasivi della storia del cinema.
Negli anni Sessanta, il cinema horror conosce una nuova stagione di grandi successi in tutto il mondo. Per la prima volta, anche in Italia si intraprende la produzione di piccoli film che hanno però un grande successo in tutto il mondo e che costituiscono una sorta di approccio italiano al genere. Con il contributo di alcuni maestri (Dario Argento, Pupi Avati) e di importanti critici francesi (Frédéric Bonnaud, Jean Gili, JeanFrançois Rauger, Bertrand Tavernier), si ripercorrono le particolarità e i punti forti di un approccio molto originale all’horror, nel quale estetica pop e contenuti trasgressivi hanno un ruolo molto importante che rende unica la produzione italiana del decennio.
L’autore di questo salto nel passato è Steve Della Casa, nato a Torino il 25 maggio del 1953. È stato tra i fondatori del Torino Film Festival (del quale è stato direttore) e del programma Hollywood Party, che da 25 anni va in onda su Radio Rai. Ha presieduto la Film Commission Torino Piemonte e ha realizzato molti documentari vincendo nel 2017 un Nastro d’Argento. Ha scritto saggi sul cinema in Italia e all’estero e collabora al quotidiano La Stampa.
Il regista ha dichiarato: “Il cinema popolare italiano è un universo ricco di fascino e spesso ancora non esplorato. Raccontare l’horror italiano degli anni Sessanta significa analizzare un percorso produttivo dove la ristrettezza di mezzi finanziari non era vissuta come un limite, ma come una possibilità di sperimentare grandi innovazioni sul piano estetico e anche nei contenuti”.