Di norma, il movimento del racconto breve è un tendere verso il finale. Mentre altre forme di narrazione hanno una gamma di movimenti solitamente più ampia, il racconto breve concentra tutte le aspettative verso la fine che, entro uno spazio limitato, dà al lettore un pay off rapido e commisurato alle aspettative. Una struttura più semplice ed equilibrata, tuttavia, non significa un limite alle possibilità, anzi, narratori abili come Carver hanno portato, attraverso il racconto, l’arte di raccontare a livelli insuperati. Non da meno sono i fumetti, e Fabio Moon e Gabriel Ba questo lo sanno bene e lo dimostrano nel loro Come parlare alle ragazze alle feste, adattamento di un racconto di Neil Gaiman, altro celebre fumettista prestato alla narrativa (suo l’American Gods dalle cui pagine nasce una delle serie tv del momento).

Inserendosi nel solco dei racconti fantastici à la Ai confini della realtà, Moon e Ba condensano in poche pagine una situazione tipica del telefilm di Rod Serling mettendola in scena con un linguaggio meno ingessato e più vicino alla sensibilità contemporanea. I protagonisti, ragazzini di un’umanità autentica alle prese con i piccoli, enormi problemi di un’adolescenza come tante altre, sono tratteggiati di modo da creare un contrasto forte con la componente sovrannaturale della storia, popolata da esseri profondamente stralunati nella loro radicale diversità.

Nel complesso il fumetto gira bene, pur risentendo di una brevità eccessiva che tira via un po’ troppo sul finale, non esprimendo appieno  le potenzialità di una storia comunque ben valorizzata da un segno grafico e da una colorazione che conferiscono al tutto un’atmosfera onirica e vagamente surreale.