Elvis
Elvis, un fumetto, ma soprattutto un nome che sa di leggenda.
Diversi sono gli approcci che si possono adottare quando si scrive la biografia di un personaggio famoso e controverso. La si può gestire beceramente, calcando la mano sugli aspetti pruriginosi da giornale scandalistico, si può optare per l’agiografia più spudorata e, in mezzo a questi due estremi, c’è tutta una scala di grigi con la quale si può tratteggiare la figura la cui vita si va a raccontare.
Le Henanff e Chanionat, con il loro Elvis, scelgono di sbilanciarsi il meno possibile, evitando fino allo stremo di entrare nel merito di una figura tanto popolare quanto complessa e sfaccettata come il re del rock, restando su un registro garbato e in punta di penna nel raccontare in un lungo passaggio a volo d’uccello la vita di Elvis Presley. Gli autori si limitano a tracciare per sommi capi la vita e accennano, attraverso alcuni nomi di spicco, all’ambiente del blues e del primo rock’n’roll in cui The King ha mosso i primi passi.
Altissima la qualità delle illustrazioni che mescolano al meglio realismo fotografico ed espressività pittorica che rapiscono l’occhio del lettore portandolo a indugiare sulle tavole. Nonostante i disegni spettacolari, tuttavia, l’opera risente di una scrittura troppo trattenuta, che non va oltre la superficie e non aggiunge nulla alla biografia di un personaggio su cui moltissimo è stato detto, in quanto parte integrante del nostro inconscio collettivo.