Friedrich – Lo sguardo infinito
Sebastiano Vilella ha classe. Sia come essere umano, ma questo può saperlo solo chi lo ha incontrato di persona, sia come autore, e in questo caso la sua classe è accessibile a chiunque faccia a se stesso il grande favore di sfogliare le pagine di uno dei fumetti come, per esempio, L’armadio di Satie o il suo ultimo lavoro, Friedrich – Lo sguardo infinito. Vilella è un autore raffinato, un fumettista completo che, pur non mancando affatto di solidità come sceneggiatore, lascia parlare moltissimo i disegni, con le sue tavole che lasciano grande spazio alla sua ricerca stilistica che trova il suo punto di forza in un grande senso della composizione che si apprezza soprattutto nelle scene in esterna, in cui Vilella dà il suo meglio raccontando con grande potenza espressiva l’ambiente, che riesce quasi a trasformare in un personaggio che con la sua presenza forte e concreta gioca un ruolo all’interno della trama.
Il tutto senza mai esagerare, con una narrazione solida ma contenuta, fatta di ritmi lenti che lasciano a ogni cosa il tempo di rivelarsi nella sua interezza, raccontandosi con calma, ma non per questo senza tensione, in un’atmosfera che chiede al lettore di prendersi il suo tempo per essere gustata in pieno. In Friedrich – Lo sguardo infinito tornano alcuni dei temi ricorrenti cari all’autore. Come in L’armadio di Satie, infatti, ritroviamo l’amore di Vilella per i personaggi storici, artisti realmente vissuti che fanno parte di un bagaglio culturale solido e profondo, il compositore francese Erik Satie in un caso e il grande pittore Caspar David Friedrich in quest’ultimo lavoro.
Torna anche quella punta di mistero, quel tocco di surreale che dà alle opere di Sebastiano Vilella una profondità che ha del metafisico, un’atmosfera unica che afferra ciò che di trasversale c’è nel senso del bello in tutte le sue declinazioni artistiche e ne fa materia di una narrazione che esce dai confini della realtà concreta ed esplora l’inspiegabile restando sempre, rigorosamente in punta di penna. Sebastiano Vilella ha classe. Se non avete la fortuna di conoscerlo, leggetelo.